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Aggiornato: 8 giugno 2025
Buona notte, povero Amedeo. E lottando di nuovo contro il vento, che cominciava a pulir qualche stella e che minacciava di portar lui e l'ombrello nelle nuvole, il Cresti, risalì a saltucci il viale e, grondante come un pesce venne a cercar rifugio sotto l'atrio. Che fare di quella lettera molle anch'essa come una pezza? Massimo s'era gi
Pensava, rifletteva, attraversando adagio adagio tutte le sale del vasto appartamento. Invece.... tutto il contrario.... Se il Kloss non fosse stato in collera, avrebbe continuato a rinnovar le cambiali, non li avrebbe spinti a quel precipizio.... Si avvicinò a una finestra: guardò il giardino, il cortile, il magnifico portiere che passeggiava sotto l'atrio, e tornò a sospirare.
Facili ad arrendersi ad amorevoli parole le nostre sartine si fecero sul limitare della porta, sotto l'atrio della quale stavano raccolte ed involontariamente quasi tulle guardarono il cielo. È vero, s'udì una voce, la pioggia pare che cessi. Agata ha ragione, è tempo che ce n'andiamo. Incomincierò io a dar il buon esempio; buona notte a tutte.
Il padrino Adelindo se ne veniva verso l'atrio, col suo visetto d'angelo, con un grazioso incarnatino sulle guance, indizio di una camminata frettolosa all'aperto, e col sorriso sulle labbra, testimonianza del suo adorabile candore.
Di solito, a quest'ora, ella si aggira per l'atrio. Che è ciò?
Tecla che se ne stava in sala dove s'era seduta il mattino nè si era più mossa, sbigottita della propria solitudine; udito il rumore delle ruote, corse verso l'atrio, di che animo si può immaginarlo. Il suo primo pensiero fu che la signora avendo incontrato tra via Giuliano, se ne rivenisse con lui; ma ohimè! la vide come era abbandonata sulla spalla di Marta, e le parve morente.
Donna Clara Lieti, sotto l'atrio del gran portone magnatizio, in piazza Santi Apostoli, sentì un gran freddo. Erano gli ultimi di febbraio: ma sovra, nel salone, il caminetto era acceso, tanta gente vi si agitava, sotto le lampade coperte dai larghi paralumi rosei. Giù la via era fredda, nella prima ora della sera: nè via Santi Apostoli è molto frequentata. Ella affrettò il passo, chiudendosi meglio nella sua giacchetta di lontra, abbassando la faccia sotto la veletta, stringendo le mani nel manicotto. Tutto quello che era accaduto, sopra, da Anna, le appariva molto confusamente in questo primo momento di solitudine; ma a traverso il tumulto delle sue sensazioni, ella sentiva, nitidamente, tutta l'amarezza di una delusione. Come, perchè? Avrebbe forse preferito che Giovanni Serra le avesse parlato del passato, scherzando, come qualunque altro uomo avrebbe fatto, violando, nella realt
Quando ritorneremo dal club, soggiunse Giorgio, ne prenderemo una tazza anche noi; non è vero, Prospero? Oh, per me, ti ringrazio. Appena sono libero, scappo a letto! Erano giunti sotto l'atrio dell'albergo. Il Duca strinse la mano alla figliuola e sollecitò Giorgio perchè si sbrigasse; ma Giorgio aveva ricevuto dal cameriere due o tre lettere e stava sfogliandole.
Piazza Tor Sanguigna, palazzo Altemps, ordinò con voce rotta al cocchiere. Lungo la via non parlarono. Al portone scese prima di lui, e senza rivolgersi sparì per l'atrio, su per le scale. Egli la seguì, la contessa Ginevra non era in casa: rimase nel salotto ad aspettare, poi una cameriera gli disse che Bice si era posta a letto, ordinando di chiudere tutte le finestre e di lasciarla tranquilla.
All'alba. La carrozza partì e Polo passato l'atrio suonò alla porta del preside. Il duca * all'annuncio del giovane, fe' d'occhio a Cipriano, ed alzatosi spalancò l'uscio di una camera oscura e l
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