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Aggiornato: 2 giugno 2025


Come, per essempio, s'alcuno sará debitore d'una quantitá di scudi o di lire in monete italiane o spagnuole o tedesche o altre, non potendo avere delle istesse per pagare il debito, sará tenuto restituire al creditore altre monete della medesima qualitá o simili, nelle quali vi sia altrotanto di puro e di fino a peso quanto n'era in quelle prime; e ciò sará cosa facile da fare, come in questo Discorso in piú luoghi è stato descritto, e in particolare nella settima delle dodici utilitadi.

non veniva loro meno certamente. Io però non saprei dire se l'animo mio sia più fiacco di quello degli altri uomini, o se siamo tutti soggetti alle istesse debolezze; ma, in quanto a me, confesso che difficilmente potrei serbare ferma ed intatta la stima di me medesimo, a dispetto del biasimo universale. Trattisi un uomo virtuoso come si tratta un malfattore; gli si dimostri disprezzo, avversione, commiserazione all'uopo; sia egli esortato a pentirsi; non gli si lasci udire giammai la verit

Se non vuoi aver cura a te medesmo, abbi almanco rispetto a noi; che piú t'amiamo e piú nel cuore abbiam le tuoi passion, gli affanni e pene che piú ci affliggon che le nostre istesse. Prendi questo leuto; e, per uscire di tanto duolo, fa' che suoni e canti qualche canzone allegra. CRISAULO. Altro non posso cantar se non di quel che dentro il cuore mi muoverá. FILENO. !

Poco alfin ti sembrò, che scampo avesse La serva tua da miserabil morte, Che 'l tuo nobile cor tosto m'elesse, Infinita mercè, per sua consorte; Indi per l'Asia a le reine istesse Beata apparvi, e s'ammirò mia sorte, Che nel corso degli anni un picciol punto Non fosse il fianco mio dal tuo disgiunto.

Su ciò non andiamo d'accordo con voi: voi sapete che mal si conosce il proprio diritto se non si ha cognizione del proprio dovere; nelle franchigie la misura è il tutto, il traboccare può e deve naturalmente portare degli sconcerti nel godimento di queste franchigie istesse; preferirei qualunque stato, fuori che quello di un'anarchia.

Percioché, dopo fatto il bando, non si può con effetto vietare ch'essi preciosi metalli, tanto non coniati quanto in monete ridotti, non siano poi trasportati da un luogo ad un altro, ed in particolare ove si trovino essere piú alterati di prezzi e valori; succedendo alle volte che le monete cosí bandite sono state e sono rifatte, e poi riportate con qualche vantaggio nei luoghi ove sono state bandite o calate, over in breve le istesse calate o bandite si sono tornate a spendere per i primi loro valori, ed anco alle volte per maggiori.

E questa è la ragione perché in gran parte dello Stato della Chiesa da qualche anno in qua non si vedevano altro che ducati veneti e testoni scarsi, perché introdottovi anche l'abuso di lasciar correre i testoni ed altre monete, anzi le doppie istesse calanti di molti grani dal giusto peso, non state queste accettate per baratto di ducati nello Stato veneto.

Se fausta io sono, Dalle perdite istesse Fo germogliar le palme; e s'io m'adiro, Svelgo di man gli allori Sul compir la vittoria ai vincitori. Che più? Dal regno mio Non va esente il valore, Non la virtù; che, quando vuol la Sorte, Sembra forte il più vil, vile il più forte; E a dispetto d'Astrea La colpa è giusta, e l'innocenza è rea.

E come avviene che il vostro Carlo non trovisi ora con voi? Le ragioni istesse che il giorno delle mie nozze lo spinsero a trucidare un prete scellerato, pochi mesi dopo lo strapparono dalle mie braccia. Egli è partito per Roma alla testa di un corpo di volontari... E voi, per quanto apparisce, vi siete proposta di andarlo a raggiungere... Ne ho fatto giuramento.

L'una e l'altra, per mia , moneta molto grossa e di peso: se però non è equivoco nell'uno e nell'altro luogo; e quel nome di «buoi» in Omero non è piú tosto il nome delle monete istesse di Teseo, che de' buoi portavano l'impronta, come la pecora nelle romane effigiata dicessimo: onde le leggi imponessero la pena di tante pecore, volendo dire di tante monete coll'impronto della pecora; come oggidí si dicono «cavallotti» certe monete lombarde coll'impronto d'un cavallo, e con piú nobile uso sentiamo chiamar «luigi», «filippi», «carlini», «giuli», «paoli», «mocenighi», ecc., varie monete dal nome de' loro principi: costume che fu pur anco de' greci e degli asiatici, che «filippi» e «dari», dal nome di Filippo di Macedonia e di Dario re di Persia alcune monete nominarono.

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