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Aggiornato: 5 maggio 2025


Cerco il mio agente di cambio per dargli l'ordine, lo spio, ascolto, m'informo, interrogo... Che è, che non è? in cinque minuti i fondi avevan bassato di 3 franchi, in seguito ad un dispaccio ricevuto dal signor Rothschild sugli affari di Spagna! Il duca, come il dottore, avevano probabilmente giuocato al rialzo.

La interrogò minutamente sulla sua malattia, senza farla arrossire. Le raccomandò certe cure; non lavorasse troppo; e continuasse a prendere le medicine che le avrebbe mandate, come prima. Ella diceva sempre di si, ringraziandolo ripetutamente. Erano in piedi presso alla porta. Ora egli doveva andarsene: esauriti i pretesti. Ma gli pareva di non potersi staccare dal pavimento.

Eh? interrogò l'avvocato, divenuto tutto acceso nel volto, e battendo un pugno sul banco. L'argomento è delicato... è inutile che io raccomandi alla sua prudenza quello che le confido... Andate avanti... Mi sono dato alle mie ricerche con tutta l'anima, con tutto l'ardore.

E presso alla soglia, chiese al direttore: È davvero un conte quel nuovo commesso? Il conte Folco Filippeschi; ma egli desidera non si sappia o almeno non si dica troppo, rispose il direttore. La signora Galassi, che ha scoperto il segreto, non sa tacere.... La signora Galassi doveva essere la piccola bruna. E come mai è venuto a finir qui? interrogò Vittorina incuriosita.

Ella esitò un istante. Ov'è la duchessa? ripetè egli. Non so, rispose tremante la camerista. Come? Non l'ho veduta, eccellenza. Non mentire, diss'egli scuotendola. Parla!... In quel momento entrò un'altra donna. Don Francesco la interrogò. È discesa, rispose la nuova venuta. Egli non udì altro. In un attimo fu fuori dall'appartamento. Fece le scale a precipizio.

«Egli mi seguì, sedette, pose le mani sui tasti, poi, invece di riprendere l'accompagnamento interrotto, alzò gli occhi in volto a me, e, con un sorriso che parve trasfigurarlo, mi interrogò: « Ed ora cosa facciamo? «Io presi senza rispondere il fascicolo d'arpeggi che avevo respinto. Era una risposta.

Ma guardando il figliuolo che fumava una sigaretta, seduto in un angolo del salotto finalmente ordinato, non osò proseguire. Volevi dirmi? Hai paura di dir qualche cosa a tuo figlio? interrogò Bruno. Ho paura di farti dispiacere.... Coraggio, mamma! fece il giovane ridendo.

Interrogò il suo cuore, e il cuore gli rispose fra i rimorsi e la disperazione ch'egli era geloso e che ne soffriva come un dannato. Geloso!... Dunque... Dunque era l'amore?! , , era l'amore, e bisognava fuggire, nascondersi e non rivederla mai più!... Ma poi, Andrea di Santasillia, come succede quasi sempre in simili casi, invece di fuggire rimase a Verona e continuò a vedere la Contessina.

Un cameriere portò due tazze di birra, e si ritirò in una cameretta attigua, dove lo aspettava una colazione molto in ritardo. Che vuoi dirmi? interrogò Loredana. E tu, domandò a sua volta Adolfo, perchè mi hai chiamato? Non so; ti ho visto, ho voluto chiederti se sapevi.... che cosa pensavi.... Che cosa penso? cominciò Adolfo rapidamente, a bassa voce. Di questa nuova storia?

Dove si andava? a che mirava il generale? a qualcuno dello stato maggiore che lo interrogò «Andiamo, risponde, a incontrare i nostri cannoni a Varese». Infatti il ministro della guerra aveva deciso d'inviare ai cacciatori delle Alpi quattro obici di montagna: ma i cannoni erano un pretesto, o tutto al più uno scopo secondario, altro era l'intendimento di Garibaldi.

Parola Del Giorno

all'albino

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