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Andrea comprese bene che non era quello il momento più opportuno di scrivere all'Adele, la fanciulla dovendo essere inquieta per il fratel suo; ma appena l'Adige e l'Arena, le due gazzette di Verona, annunciarono che Francesco Parabiano, dopo essersi battuto valorosamente, era riuscito a mettersi in salvo, troncò immediatamente gli indugi.

Benché ella fosse triste e inquieta per lo stato di Giuliana, gli occhi le sorridevano mentre parlava del bambino; tutto il viso le s'illuminava di tenerezza. Per ordine del dottore era stata scelta una stanza lontana da quella della puerpera: una grande stanza ariosa che custodiva molte memorie della nostra infanzia.

Poichè ebbero compimento le religiose cerimonie e si tolsero dal sacro loco gli sconsolati, Girani si accorse che fuori della chiesa tutti stavano in inquieta attenzione i suoi compagni d'armi, e non lunge scoprì breve drappello di soldati che tenevano le bocche de' fucili a terra, ed erano preceduti da alcuni tamburi coperti di negro velo. Girò intorno le dubbie pupille e lesse nel volto di tutti il proprio destino, e volto a Marcellina stringendole la mano: Marcellina, mia compagna nella sventura, ecco gi

Un fruscìo, non il romore delle foglie, osservò la donna ancòra inquieta. Non vi può essere alcuno, Emilia; ho girato tutto il giardino, aspettandoti.... Suvvia, dimmi.... Certo, ella vive di quelle speranze dal primo istante in cui ci siamo traditi, continuò la giovane. E da allora, è vissuta per la gioia d'essere libera, per l'illusione di disporre a suo capriccio l'esistenza propria!....

Viene la notte, una eterna notte di fantasie nere, viene il mattino. Ora si inquieta: le cinque mila lire non ci sono ancora, se mancassero!... Costanza non ha scritto, lo zio non si è fatto vivo. Tutto ieri pareva una cosa naturale e logica che il denaro dovesse venire al domani; appena è l'alba del domani pare invece una cosa naturale e logica che il denaro doveva venire alla vigilia.

Che acre, inquieta, palpitante dolcezza! Scesi al principio del paese, attraversai quel braccio di vicolo nero, notando con una nuova scossa di gioia che l'unico fanale era gi

In quel punto si era rischiarata, come di solito, la nota finestra del primo piano, e mentre la Gege, spalancate le imposte, stava per richiudere le persiane, egli aveva scorto i cortinaggi candidi del letto nuziale. Mi lasci andare! ripeteva inquieta la Castelguelfo.

Nei primi anni di matrimonio, quando il suo uomo era sulla montagna, stava sempre inquieta; poi quando lo vide tutte le volte ritornare con un bel gruzzolo di quattrini, non ci pensò più; ma diceva sempre che non avrebbe voluto che i suoi figliuoli facessero quel mestiere dove c'erano troppi pericoli; però il figlio maggiore avea voluto spesso seguire il padre nelle gite alpestri e difficili, innamorato anch'egli delle alte cime, e dell'aria frizzante della montagna che gli dava appetito e gli rinvigoriva i muscoli.

Scusi, signora: ero dietro a riporre della biancheria negli armadii. La biondina andava su e giù, sempre inquieta, battendo sui tacchetti d'argento delle sue scarpette bianche, di un bianco d'avorio. -Senti, Cristina, senti.... tu devi fare una gran cosa.... Eccomi qua.

Venne; si dolse di non essere stato chiamato il giorno prima. È dunque cosa grave? domandò Clelia inquieta. Il medico parve imbarazzato. Vi hanno malattie, rispose, che senza minacciare un pericolo, devono tuttavia essere arrestate nei primi passi, altrimenti... Altrimenti?... Si fanno più ribelli. Uscendo trassi in disparte il medico.