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Aggiornato: 5 giugno 2025


Berto Candriani rattenne un ghigno di malizia, ma Giselda lo indovinò più che non lo vedesse. Mi dia il braccio! ella soggiunse a Filippo. Facciamo un giro, lontano da questo re che non mi piace! Filippo le diede il braccio e s'avviò presto con lei fuori della sala. Ha ragione se non le piace quel re, disse. Perchè pensava che io non sarei venuto stasera?

FILIGENIO. Quella che m'avea pregato Alessandro ch'avesse comprata per lui. FORCA. O padrone, avete avuto gran torto creder piú ad un bugiardo che ad Alessandro, gentiluomo amico e mio vicino. Com'egli sappia questo, s'adirerá con voi. FILIGENIO. Tu sei un gran ladro. FORCA. Sarò piú tosto un grande indovino. FILIGENIO. Tu pensi aggirarmi di nuovo, ma non m'aggirerai.

Capitò a Santo Fiore una mattina, prestissimo. Tutte le finestre del palazzo erano ancora chiuse. Attraversò il giardino, il portico, aprì la porta del tinello, entrò e fece chiamare la Luigia. Si guardarono senza dir motto; ma la Luigia indovinò subito perchè il signor conte capitava a quell'ora, e lo condusse nella camera dove dormiva il figliuolino.

Questa volta ella si strinse nelle spalle, e un sorriso dolente le ricomparve sulla bocca arida, parve cercare qualche cosa sulla tavola. L'altro indovinò. Vuoi il bicchiere dell'acqua? La mamma l'ha messo sul camino quando sono entrato io. Si alzò per porgerglielo, la fanciulla lo respinse. Mi farebbe male. L'acqua! Perchè? Anche oggi ho voluto berne e dopo l'ho rigettata. Che cosa ti senti?

Se c'è persona che abusi del mio nome, per qualche fine, per qualche vendetta.... Come? ella dunque assente?... Che assentire? suppongo: e forse indovino. Cosa sento?... dunque è vero... E lei poteva?... Ma saremo a tempo? Le ripeto che non so nulla. Capisco che tutto questo è opera d'un cattivo soggetto, il quale, lo conosco abbastanza, si prese giuoco anche di me.

Ariberto aveva preso congedo; intendeva prolungar di qualche ora la veglia con alcuni amici che lo avevano invitato alla loro tavola. Ma appena furono soli nell'automobile e Folco le sedette al fianco, Gioconda indovinò ch'egli era ostile, di malumore. Non ti sei divertito? ella chiese. Poco. La folla che ti guarda m'indispettisce, rispose Folco.

Tina indovinò l'intenzione, ma il suo volto rimase muto, mentre i suoi occhi diventati più grandi la guardavano pieni di una luce triste, simile a quella di certi tramonti, quando un giorno senza sole sta per cadere in una notte senza stelle. Levatevi, levatevi, insistè l'altra.

Il ministro aveva proferita l'ultima frase col piglio di un uomo che non ha altro da aggiungere. «Ho detto» esclamavano in questo caso gli antichi oratori. Polissena indovinò il salmo dell'antifona, ed abbassò prontamente le ali. Non poteva sperar nulla per le sue vendette da Paolo, poichè in lui il ministro prendeva il posto dell'amico. Pazienza, mia bella signora, pazienza!

Indi seguì una serie di esclamazioni ammirative. Che eleganza! Che lusso! Che profusione di fiori! E chi li ha ordinati questi fiori? domandò la signora Valeria. L'Adelaide Nocera, ch'era a parte del segreto, sorrise. Il consigliere marito, da uomo perspicace, indovinò subito. Quest'è un'improvvisata dell'amico Gustavo. E, confidenzialmente, battè sulla spalla dell'ingegnere.

Ma Sennia tien gran speranza che sien vivi, ché una zingara vedendole la mano le indovinò ch'eran vivi e ben presto tornerebbono; ed ella dice che se li sogna ogni notte che vengono.... ANASIRA. Che mi curo di saper questo io?

Parola Del Giorno

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