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Aggiornato: 4 maggio 2025
E strada facendo, sballottato nel carrozzone della ferrovia, andava pensando a quella vita silenziosa, a quelle buone creature che aveva lasciate, e che si dileguavano a poco a poco nella nebbia trasparente d’un passato vicino, e vedeva ancora, come fra le nuvole, in un fondo verdognolo, un convalescente ed una vecchierella, una fanciulla ed un cane, l’orso e il scimmiotto i quali lo accompagnavano con l’amore, con l’odio, coll’indifferenza, e lentamente sparivano da lontano; mentre gli si presentava davanti gli occhi la vista della laguna increspata dalle brezze marine, i gabbiani che volavano in giro rasentando l’acqua, il sole del tramonto che tingeva di porpora e d’oro gli alberi delle navi, le invetriate delle case, le cupole e i campanili di Venezia.
Ma che ti ha fatto Diego perchè tu l'odia tanto? Nulla, ma un vago istinto mi dice di diffidarne e mi sembra che tu stesso ne abbia paura. Il conte pallido come un morto, guardò Adriana con uno sguardo fisso e stralunato, mentre colla mano destra increspata, stringeva convulsamente la spalliera della poltrona.
Due ore dopo la mamma e la signora Veronica stavano silenziose intorno al suo letto: la fanciulla teneva gli occhi chiusi nella faccia di un pallore marmoreo. Aveva le vesti in disordine; dal corsetto sbottonato le traspariva il seno, e di sotto alle gonne le usciva una gamba con la calza bianca increspata, perchè il legaccio era caduto. La signora Veronica si chinò ad accarezzarle i capelli.
Più bello però, dalla parte del mare, era lo spettacolo delle barche peschereccie che sfilavano lontano ricevendo anch'esse, sulle vele bianche, rosse, gialle, turchine, l'ultimo saluto del sole, mentre la liquida superficie, increspata da una brezza leggera, prendeva, nel roseo tramonto, tutti i colori dell'iride.
Affonderai, bel casale, fra poco, ne sono sicuro, nell'acqua verde e increspata del tuo bosco.... Dov'è?... Scomparso! Tuffo improvviso di granchio!
Il sole, avvolgendosi in un lenzuolo di porpora, si era coricato dietro le ultime linee del tranquillissimo mare; non la più piccola nube nel cielo, non il più leggiero maroso in quella superficie azzurra, e dolcemente increspata dal venticello della sera che ci carezzava la faccia: l'isola della Gorgona appariva modestamente su quel sereno Orizzonte, nel quale cominciava qua e l
Indifferente in apparenza, il conte si era accorto da un pezzo della simpatia di sua moglie per l'amico; ma se da una parte la stima che aveva per Rosalia e dall'altra la fatta scoperta dell'amore di Ermanno per Massimiliana, lo assicuravano contro ogni pericolo, egli metteva ora una specie di piacere un poco cattivo nel togliere alla donna ogni più lontana illusione. Era la prima volta che sua moglie gli aveva dato ragione di sospettare, e l'idea del pericolo lo aveva sul principio turbato un istante. Non aveva mostrato il suo turbamento come non mostrava nessun altro moto dell'animo; ma per una reazione frequente, la sicurezza riacquistata non lo faceva indulgente verso l'oggetto della passata preoccupazione. «Non hai tu visto come guarda Massimiliana?» diceva; «ci vuol poco a capire che si è messo in testa di esserne innamorato! E i tipi di quel genere non si smontano facilmente...» Con una mano afferrata al bracciuolo della poltrona, con l'altra strettamente increspata fino a conficcarsi le unghie nella palma, la contessa faceva degli sforzi su di sè stessa per non gridare al marito: «Taci!.. Tu non sai quel che dici!... È un'assurdit
Due ore dopo, per mezzo dei fili telegrafici, la riuscita del nuovo meccanismo era annunziata agli estremi confini dell'universo, e l'artefice prendeva il suo posto fra i primati dell'intelligenza col nome di primo Albani. La Confessione. Al cader della notte, era cessata per l'Albani l'ebbrezza del trionfo. La sua fronte si era nuovamente increspata di una ruga profonda.
Schifosa tirannide è quella del prete! che prostituisce l'Italia allo straniero e la vende per la centesima volta! La più depravata delle tirannidi! Era una notte d'Ottobre umida, oscura, ventosa. La pioggia avea cessato di grandinare sulla superficie rilucente ed increspata del Tevere.
E poi, ecco perchè non avrei voluto sciupare così la sottana: al vestone occorre mettere qualche cosa di bianco al di sopra e al di sotto, una bavarina, una blonda increspata o a cannoncini, mi capite, non è vero? Ogni stoffa ha le proprie esigenze: lo sapete meglio di me. È vero, mormorò l'altra quasi quelle parole evocassero in lei ricordi lontani. Come vogliamo dunque fare?
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