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Aggiornato: 2 maggio 2025
Tu vivo specchio d'innocenza e fede, tu pieghevole, tenera, modesta, e ancor che stata di Nerone al fianco, pure incorrotta sempre; e a te fia tolta or tua fama cosí! non fia, no; spero. Io vivo ancora, io testimonio vivo di tua virtú; spender mia voce estrema in gridarti innocente udrammi Roma: chi fia sí duro, che pietá non n'abbia? OTTAV. Ma invano tu speri.
Ma perché nella disposizione naturale degli animi umani i premi sono un allettamento al ben fare, l'autore vorrebbe moltiplicati dalle largizioni de' ricchi gli ospizi pe' servi cresciuti in vecchiezza ed infermi, e stabilita anche in Francia, come giá esiste altrove, una «Societa filantropica», che destinasse premi d'incoraggiamento e di ricompensa pe' servi costumati e dabbene, quando, con lunghi anni di servizio presso una o poche diverse famiglie, avessero dato prove di incorrotta fedeltá.
Racconteremo l’ultimo incidente della sua vita politica, poichè da esso risplende di luce vivissima il suo disinteresse nobile e delicato, il suo carattere integro e leale, e la sua giustizia indipendente ed incorrotta.
Era la prima lotta che imprendevamo coi governucci che smembravano la povera Patria, e il senso di quella lotta ci crebbe l'ardire. Le tendenze politiche si rivelarono in quel secondo Giornale nel quale scrittori più assidui eravamo Guerrazzi, Carlo Bini ed io più esplicito e quasi senza velo. Parlammo di Foscolo, al quale, tacendo degli altri meriti, gl'Italiani devono riverenza eterna per avere egli primo cogli atti e gli scritti rinvigorito a fini di Patria il ministero del Letterato dell'Esule, poema di Pietro Giannone, allora proscritto, di fede incorrotta, ch'io imparai più tardi a conoscere ed a stimare di Giovanni Berchet delle cui poesie, magnifiche d'ira italiana, moltiplicavamo allora noi studenti le copie e che mi toccò di vedere nel 1848 immiserito tra patrizî moderati e cortigiani regî in Milano. Osammo tanto, che l'intormentito Governo Toscano, compito l'anno, c'intimò di cessare. E cessammo. Ma quei due giornali avevano intanto raggruppato un certo numero di giovani potenti di una vita che volea sfogo; avevano toccato efficacemente nell'anime corde che fin allora giacevano mute; avevano e questo era il più provato ai giovani che i Governi erano deliberatamente avversi a ogni progresso e che libert
ATTILIO. Avete voi torto maggiore aver una tal stima di me e io vi compatisco, perché sète fuor di voi stesso perch'io son lealissimo con gli amici. EROTICO. Ma vi prego per quella cara amicizia, che un tempo fu sí perfetta e incorrotta fra noi, che mi siate cortese di quello ch'è mio, per rigor di giustizia e per debito di amore...
Parola Del Giorno
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