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Aggiornato: 9 giugno 2025


Dopo di che si rivolse al conte, e si dedicò affatto a lui come se Ida non ci fosse stata. Un po' più tardi si andò a tavola, e per tutto il tempo del pranzo il marchese sostenne una conversazione brillante e fiorita, essendo sempre cordialissimo col padre, e colla figlia di una galanteria che datava da due secoli. Quella notte Ida dormì male.

Sopra un gran cartello, sormontato dallo stemma dei Montsauron inquartato con quello dei Sentis, leggevasi in lettere bianche su fondo nero: ALL'ANIMA DELLA NOBILE DAMA IDA DI MONTSAURON MARCHESA DI SENTIS DA SUBITANEO MALORE RAPITA LA SERA DELLE NOZZE LASCIANDO ORBATO LO SPOSO IL PADRE INCONSOLABILE CONCEDA DIO L'ETERNO RIPOSO LA CORONA DEL PARADISO.

Ida, vestita da uomo, seguiva così Cantoni alla coda della colonna, ove Aguilan trovavasi con un cavallo di rimonta del Comandante ed un mulo carico dei poveri bagagli dello stesso. Dio mio! che bella coppia camminava silenziosa l'uno accanto all'altra! Cantoni, benchè d'un anno solo più avanzato, superava quasi di tutta la testa la sua vezzosissima compagna.

Questo è meglio certamente; tuttavia vi sono persone che preferiscono nomi di fantasia: Ida, Olimpia, Elvira... Ti piace Elvira? più, meno degli altri; poca importanza al nome. Non mi sono mai informato come ti chiamavi tu, lo seppi da te stessa.

Subito aveva capito lo scopo da cui era condotto. E sebbene il suo amore per Ida fosse privo d'ogni speranza pure quell'annunzio di un matrimonio imminente gli aveva fatto l'effetto di una fredda lama di pugnale che gli venisse piantata in cuore. Maritandosi, Ida sarebbe partita.

E veramente l'amava al punto da non osare più esaminare pacatamente il proprio animo; temeva la vertigine e non voleva guardare nell'abisso. E Ida? Dell'amore non sapeva ancor nulla, pure l'anima sua impressionabile e più di tutto quell'innata passione per la musica la più grande traduzione dell'amore che vi sia sotto il cielo dovevano a vent'anni ben presto commuoverla.

<<In mezzo mar siede un paese guasto>>, diss'elli allora, <<che s'appella Creta, sotto 'l cui rege fu gia` 'l mondo casto. Una montagna v'e` che gia` fu lieta d'acqua e di fronde, che si chiamo` Ida: or e` diserta come cosa vieta. Rea la scelse gia` per cuna fida del suo figliuolo, e per celarlo meglio, quando piangea, vi facea far le grida.

Ida si sentiva voglia di piangere, non poteva parlare. Gli stese la mano. Egli la portò alle labbra, e partì. In pochi giorni, con una forza di sentimento che non aveva mai provato prima, la malinconia d'Ida si cangiò in una tristezza nera, cupa, spaventevole. Un amarissimo pentimento di avere acconsentito l'afferrò bruscamente, così violento che pareva un rimorso e le rodeva la coscienza.

Accanto al letto di Cantoni trovavasi pure l'amico suo Leonida, ferito anch'egli il giorno 30, e curato dall'amante sua, la gentile Cecilia, che ricordiamo esser stata la principale attrice nella liberazione dei prigionieri di San Leo. Era veramente un sollievo per Ida la compagnia di così eccellente creatura, e così, al capezzale dei loro cari feriti, esse contrassero quell'amicizia, che quando ferve in anime ben nate, è la più deliziosa, è la durevole delle felicit

Cantoni era la seconda apparizione, e lascio figurare la sorpresa a la gioja della povera Ida nel passare dal diabolico strettojo del prete nella braccia dell'uomo del suo cuore.

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