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Aggiornato: 28 luglio 2025


Non posso promettervi nulla, disse don Vincenzo, parlerò al signor Guerini in proposito; ma se volete un mio consiglio, tornate domani al lavoro, e vi prometto ch'egli far

Avrebbe studiato con più lena dopo essersi divertito. Il giorno dopo all'ora stabilita s'avviarono verso villa Guerini. Maria era vestita semplicemente di lana, con un cappellino di paglia che le copriva la fronte; le sorelle avevano aggiustato e ripulito i loro vestiti chiari e in mezzo alla campagna facevano una bella figura.

Poi voleva persuadere Elisa che i signori Guerini, con tutte le loro ricchezze, dovevano aver molte brighe; intanto tutto il da fare che si erano presi per divertire quella gente, poi quell'essere sempre in giro, od aver sempre degli ospiti, doveva esser una vita faticosa, che non lasciava tempo all'intimit

Rifece tre volte il gruppo nella speranza che riuscisse almeno una volta; poi non ebbe pace finchè non gli venne fatto d'andare alla villa Guerini per sviluppare le sue lastre nella camera oscura d'Alberto, il quale dovea fargli da maestro.

E intanto avete sciupato i vestiti, e così non potrete più venire in nessun posto, e molto meno dai signori Guerini, perchè non posso comperarvi degli abiti nuovi per i vostri capricci. Prova a ripulirli disse Vittorio. Non vedete che gli acidi hanno intaccato il colore? ormai non c'è rimedio, non si possono ripulire.

Pare una gran ragnatela, disse Mario, che stava ad ammirare a bocca aperta quello spettacolo nuovo per lui. Mi pare che ce ne sieno tante di ragnatele! soggiunse Angiolina, e dire che non ho mai pensato, che per una gugliata di cotone ci volesse tanto lavoro! Ma credi che con quel cotone si possa lavorare? chiese Alberto Guerini. Senti, e le diede un filo, che appena teso, si spezzò.

Carlo era infatuato del velocipede, Vittorio della macchina fotografica, e si era proposto di farsene una, sicchè Maria diceva loro chiaro e tondo che dopo una visita di ringraziamento, non sarebbe ritornata tanto spesso a villa Guerini, ma i ragazzi aspettavano Alberto ed Elvira, che avevano promesso di venire ad ascoltare un racconto di Maria.

Giannina cercava di aiutare un po' più Maria, correva ad eseguire le sue commissioni, preparava la tavola, e faceva il possibile per rendersi utile, ma era tanto piccina, che le sue deboli forze non bastavano a far tutto. Anche i Guerini venivano più di rado, perchè avevano degli ospiti coi quali dovevano andare tutto il giorno in giro pei dintorni.

La signora Guerini disse che alla fabbrica potevano andare quando credevano, anzi soggiunse che Alberto ed Elvira sarebbero stati felici di accompagnarli. Così fissarono la gita per la mattina dopo, e Vittorio pensava di mettere intanto in ordine la sua macchinetta fotografica, e far fotografie e poi andare a svilupparle nella camera oscura di Alberto.

Tutto ad un tratto, non so precisamente come sia avvenuto, perchè io ero intento a dare delle spiegazioni a Mario, si vede sbucare un cane brutto, brutto, si slancia dietro ai Guerini che non potevano vederlo e nello stesso tempo sento Vittorio gridare: Un cane idrofobo, scappate, correte!

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