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Aggiornato: 23 giugno 2025


RUFFO. Or che so lo spirito esser ben volto verso te, ti dico chiaramente che lo amante tuo tornerá maschio subito. Ma, per piú non equivocare, di' chiaro quel che vuoi. FULVIA. La prima cosa, che se li renda il coltel della guaina mia, intendi? RUFFO. Benissimo. FULVIA. E che in abito, non in sesso da donna torni a me.

Salve, allora esclamò l'alma dubbiosa, E consolata al ciel la fronte eresse; Han pur luce i tramonti, e glorïosa Voce di fama han le catene istesse! Tal disse, e a la guaína disdegnosa Il fiero acciar con man lenta concesse. Un'orribile voce allor fu udita: Reso è l'Imperator, Francia è tradita! Chi di resa parlò? L'empia parola Chi proferì? Parola infame è questa!

STRAGUALCIA. È quello al qual i modanesi volevon far la guaina? e che dicono che la sua ombra fa impazzar gli uomini? PEDANTE. , cotesto. STRAGUALCIA. Io so ch'io non uscirò di cucina, per me. Chi ci vuole andar ci vada. Or sollecitiam d'alloggiare. PEDANTE. Tu hai una gran fretta. STRAGUALCIA. Cancaro!

Il Topo. Costui è un uomo di cinquant'anni, piccolo di statura con mento e naso aguzzo, senza barba, perchè solito a farsela radere tutti i giorni; il suo mestiere è quello dell'imballatore, e perciò la sua scarsella provvista sempre di una guaina ove, come nel suo fodero, sta un enorme coltellaccio affilato più che rasoio, ed è accompagnato da aghi lunghi un sesto di braccio, larghi mezzo quattrino, taglienti ed acuti, che ponno all'occorrenza servire di arme micidialissima.

«Fatti in qua» disse a colui il cavaliere smontando; e dategli in mano le briglie del cavallo, piantando lui e la bestia a spaurirsi a vicenda, salì dallo suocero, franco di passo. Gli speroni e la guaina della sciabola battuta contro i gradini, stridevano come voci di malaugurio.

«Tutte le furie dell'inferno avevano invaso il mio cuore; l'odiavo come non s'è forse mai odiato sulla terra; smaniavo d'avventarmi contro di lui, di stringere fra le mie mani il suo collo torto, di strangolarlo, di sfracellargli coi miei piedi quella testa falsa, ipocrita, malvagia. E non avevo la potenza neppur di dire: « È un omicida. «Mi sentivo stretto in una guaina di bronzo.

Il silenzio era così grave che opprimeva l'orecchio. A un tratto Estebano esclamò quasi supplichevolmente: Oh! principessa, è lunga la vostra orazione! Elisenda rispose: Ho finito. E si guardarono negli occhi, stupefatti di non ispaventarsi. Lo sguardo d'Estebano penetrava nelle pupille di Elisenda profondo, lucido, sicuro, come una lama nella sua guaina. Chi c'è nel castello? chies'egli.

Da lungo tempo egli aveva accomodato il suo avvenire e carezzava il fantasma che aveva costrutto. Egli gitterebbe la sua guaina di prete come lo avevano fatto Sièyes, Fouché, Talleyrand, Chabot e tanti altri in Francia: egli si addirebbe alla politica, tuonerebbe in un giornale ed alla Camera, perocchè egli aveva penna e parola di fuoco, egli s'imporrebbe. Il trono episcopale era un gradino. Egli vagheggiava in questa novella vita, la vita politica, tutte le volutt

Lo scalco, ad ogni portata, traeva un lungo coltello dalla sua guaina di metallo, e trinciava la vivanda con quella pronta sicurezza che è data dal lungo uso; quindi i più eletti spicchi erano posti sui taglieri, dove, la mercè di una stiacciata di pane che stava tra la carne e il metallo, erano agevolmente fatti a minuzzoli.

Per questo insulto non ebbero bisogno di dirsi a vicenda: questo è il luogo adatto. Le spade sarebbero uscite impetuose dalla guaina, anche se fosse stato di mezzodì, e tra una folla di persone; così senza preliminare di sorta, quelle s'incrocicchiarono. La superiorit

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