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Aggiornato: 28 maggio 2025


Ella scoteva il capo, sempre singhiozzando. Promettetemi almeno che tenterete! Tenterò! Lasciatemi! Io uscii. E andai, nella notte, molte ore, con le gambe spezzate. Perseguitato da un grido atroce, pensavo: Egli avr

Il signor Prospero entrava appunto allora in castello. Giunto nell'anticamera del sottoprefetto, si fece annunziare, e potè sentire il grido di gioia, che suonò nel santuario dell'autorit

Se ti sente mastro Jacopo, ti abbraccia e ti bacia sulle gote. Chi parla di mastro Jacopo? gridò una voce, che mise lo scompiglio nella brigata. E chi ho da baciar sulle gote, se è lecito? Maestro! dissero i garzoni, tirandosi indietro mogi e confusi. Il maestro si avanzò in mezzo al crocchio e vide il quaderno dei disegni di Spinello Spinelli. Ah! riprese egli, con accento mutato. Studiavate?

E sul guanciale ove discioglierai la tua treccia bionda e buia, dove annoderai le tue braccia nel contorto grido irreprimibile, sentirò salire da me stesso e da te la gioia viva del mondo in mezzo alle piaghe di tutto l’uman genere; mi bacerai con la tua bocca rossa, mi toccherai con l’erto ápice de’ tuoi seni lussuriosi come la sterilit

Il marchese Antoniotto si volse allora al Collini, che era rimasto pensieroso in mezzo all'anticamera; ma in quella che stava per volgergli la parola, si udì un grido dallo studio, e il tonfo, di un corpo che stramazza sul pavimento. Che cos'era egli mai accaduto? Chiusosi a mala pena nella camera, Bonaventura era andato sollecitamente all'armadio.

Non provava piacer dolore, non amava nulla ancora, altro che il sole, sorgente dietro le lunghe file de' salici, che col tepido raggio gli sgranchiva le membra irrigidite e seminude. Rideva allora e saltellava, mettendo un grido di gioja che pareva un gemito e battendo le mani; povero fanciulletto!

E a quel grido ne succedette un secondo, ed un terzo più straziante, più acuto... indi un gran silenzio... Il professore sentì un brivido corrergli dalla punta dei piedi alla radice dei capelli, sentì bagnarsi d'un sudor freddo le tempie e le mani, guardò istintivamente l'orologio che segnava le tre del mattino, e barcollando sulle gambe uscì dalla stanza.

Che' se la voce tua sara` molesta nel primo gusto, vital nodrimento lascera` poi, quando sara` digesta. Questo tuo grido fara` come vento, che le piu` alte cime piu` percuote; e cio` non fa d'onor poco argomento. Pero` ti son mostrate in queste rote, nel monte e ne la valle dolorosa pur l'anime che son di fama note,

Avete parlato con Tuccio? gli chiese, fissandolo in volto. Mio Dio, ; rispose Parri, che non sapeva mentire. Che noia! gridò Spinello, sbuffando. Tuccio vi ama; osservò placidamente quell'altro. Lo so, e m'è uggioso questo amore, che vuole ad ogni costo impicciarsi nei fatti miei. Mi lascino alle mie tristezze. Parri, io ci ho i morti nell'anima; come volete che pensi alle creature vive?

gia` mi parea sentire alquanto vento: per ch'io: <<Maestro mio, questo chi move? non e` qua giu` ogne vapore spento?>>. Ond'elli a me: <<Avaccio sarai dove di cio` ti fara` l'occhio la risposta, veggendo la cagion che 'l fiato piove>>. E un de' tristi de la fredda crosta grido` a noi: <<O anime crudeli, tanto che data v'e` l'ultima posta,

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