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Forse l'amore non è per tutti, forse è il più gran dolore della vita, forse non dura, forse è un miraggio; ma ella aveva visto, aveva visto!.. e cogli occhi gonfi di lagrime, mormorò, quasi parlando a se stessa: Esiste. Nel silenzio raccolto dell'alcova quest'unica parola cadde con un mormorìo solenne di responso.

Cara.... bisbigliò quando Nora si fermò in piedi accanto al letto; e i suoi poveri occhi gonfi, lacrimanti, pure nell'ombra, sotto le coperte, sotto il foulard ebbero un raggio di tenerezza.... un'espressione viva e dolente che domandava amore e piet

Per quel contrasto incessante, la fanciulla era accasciata; e più d'una volta Filippo la trovò con gli occhi rossi e gonfi. Non bisogna sposarlo, sa? egli diceva recisamente. È un matrimonio impossibile. Che cosa far

Così dicendo, Fabrizio si asciugava gli occhi gonfi di lagrime, e non potè proseguire; le parole gli rimasero strozzate nella gola alla memoria di tanto sacrificio! Il padrone, parimenti commosso, lo guardava tacendo, quando s'aperse l'uscio, ed entrò nello studio il giovane Carlo.

Bortolo, disse ella, tu dormirai stanotte, hai gli occhi gonfi dalla veglia, rimarrò io qui.... Star

Monte Igueldo brillava di tutte le sue luci, nell’alta notte stellata; l’immensa baia della Concha, tremolante come uno specchio maraviglioso, addormentava le sue bianche ville dentro giardini gonfi di soavit

Il feretro del principe T. fu seguito da molta gente perché si seppe egli essere un principe e nella massa degli uomini che accompagnavano il titolo per altro colla maggiore indifferenza, si distinguevano pure alcune fisonomie meste e queste erano i veri amici del defunto: Attilio, Muzio e Gasparo. Quest'ultimo si vedeva chiaro avere gli occhi gonfi dal pianto.

Era tanto strazio, tanta passione in questo grido dell'anima, che la malata aperse lentamente le palpebre e guardò. Gli occhi chiari, aperti, spauriti, gonfi di lagrime, la fissavano con tenerezza, con passione; più non erano severi, più non esprimevano rimprovero.

Mi sento qui, nel petto, lo sbatter delle vele che tu gonfi, ho nell'ossa le alberature scricchiolanti dei velieri moribondi che rantolano, come un organo gigantesco, sotto le tue dita feroci,.. e dalla mia bocca vapora la nebbia salata del tuo alito!

Non ero più io, non conoscevo più me stessa, mi sembrava di attendere un’anima straniera che stesse per entrare in me. Il campanile, dal borgo invisibile, suonò l’ora. Mi parve di vedere questi larghi rintocchi andarsene per l’aria infuriata come pesanti mantelli gonfi di sonorit