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Aggiornato: 7 luglio 2025


Fiordispina aveva lo spartito nella sua biblioteca musicale; dopo un'aria gliene suonò un'altra, e ad una ad una gliele eseguì tutte. Che bella musica! diceva ella, frattanto. Non so come sia, che l'ho suonata così poco, finora. Oggi piace molto anche a me. Ha mai letto il Leopardi, signorina? , una volta. Perchè mi fa questa domanda? Per venire ad un raffronto fra il poeta e il musicista.

Non gliele mandate entrambe? No, l'altra servir

, mi sono divertita molto! esclamò Loredana, presto. Davano il «Boccaccio». Non racconta nulla! pensò il Candriani. Le confidenze gliele far

Non le meriti, disse ridendo. Come sei maldestro! Avevo tentato di afferrarne al volo qualcuna e non ero riuscito. Mi chinai a raccoglierle tutte, e gliele riportai sul tavolino. Perchè mi guardi così? domandò Fausta. Infatti la guardavo con una specie di stupore e di ineffabile compiacenza, quasi la rivedessi dopo lungo intervallo e la trovassi trasformata.

La giovane balzò a terra, afferrò le mani della signora e con espansione, vincendo con uno sforzo la riluttanza di lei, gliele baciò replicatamente: Come la ringrazio! come la ringrazio! La signora Chiara si strinse la ragazza al petto, dandole un bacio sulla bocca: Ma che, ma che! Siate benvenuta nella nostra casa. Lassù c'è bene un posto anche per voi....

Nel premere il grilletto si svia sempre la canna al di fuori, e bisogna correggere il difetto coll'arte. Del resto, è inutile rammentarle queste cose. Gliele dir

Dopo brevi momenti di questo quasi misterioso colloquio con la sua diletta figliuola, e fiso come ad attendere che da quelle bianche labbra, da quelle vitree pupille semiaperte gli venisse ancora un sorriso, si piegò alquanto sopra di lei: lievemente le compose la testa in mezzo al guanciale, come avrebbe fatto una madre alla sua creaturina allorchè si è addormentata, e lasciò che i suoi biondi capelli le scendessero intorno al volto. Le raccolse le mani fra le sue, poi dolcemente gliele dispose sul seno. Dopo ciò, di nuovo affissandola, con voce affettuosa e sommessa gli s’udì ripetere:

Corse ad una madia, dove trovò ancora un pane assai duro, ne inzuppò alcune fette in un bicchiere di vino e gliele portò. La bambina si mise a mangiare avidamente. Annetta l'imitò. Il sole brillava nella stanza riempiendola di calore, di allegrezza. Un senso di benessere infinito invadeva il cuore della popolana.

Il contadino si fece bestemmiando a un angolo della stanza, sollevò un mattone con la punta d'un coltello che s'era levato di tasca, prese le posate e gliele dette. Non ti dimenticare di portarmi le galline, sai!... se no.... quanto è vero Dio.... Oh, per chi mi prendete! E intascate le posate, andò via. Quel giochetto durò otto giorni; e i due amici se la passavano proprio come tanti re.

Oggi tu passi la giornata... tutta la giornata con me soggiunse il Brinda rivolto ad Antonietta. Avremo tante cose da dirci e la teneva per le mani e gliele stringeva, trepidante. Ghita!... La ex-comprimaria ricomparve maestosa, piegandosi ad un mezzo inchino, come quelli che faceva al pubblico trent'anni prima quando usciva di scena a capo delle comparse.

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