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Egli aveva paura che la signora Emilia gli mettesse davanti agli occhi qualche altra scena turpe o affliggente, come se ne vedono tante, dipinte sulle tendine, Otello che uccide Desdemona, Giuditta che taglia la testa ad Oloferne, o il sotterraneo delle tombe con la morte di Giulietta e Romeo.

Va ad una piccola tavola, che è al fondo e sulla quale è l'occorrente per scrivere. Vi si siede e scrive affrettato. RAIMONDO segue quest'azione, attento, senza capire, o piuttosto, con un vago terrore di capir troppo. PIERO chiude il foglietto in una busta, e preme il bottone elettrico ch'è alla parete, alla portata della sua mano. Poi scrive l'indirizzo. GIULIETTA viene dalla sala da pranzo.

Giulietta! si pose a gridare, intanto che aiutava la serva a sgomberare il cammino, sorridendo in pari tempo ai visitatori. Una faccina da monello, leggermente imbrattata d'inchiostro, uscì curiosa da un paravento. Va a chiamare tua madre tornò a gridare Merelli sporcaccione!

Dio mio! che cosa è la morte, all'indomani di quella notte in cui Romeo si attardò fino al canto dell'allodola dell'alba, nella stanza di Giulietta! La vita

Giusto, lo dicevo anch'io! rispose Giulietta. Prestare il mio vestito a una brutta Cenerentola come te! Bisognerebbe proprio dire che avessi perso il giudizio. Questa risposta Cenerentola se l'aspettava: e ne fu contentissima; perchè si sarebbe trovata in un grande impiccio, se la sua sorella le avesse prestato il vestito.

Non vale la pena ch'io vada fino laggiù. Ti faccio perdere un tempo enorme. Che dici? Sai, ora non ho più bisogno di lavorare per dieci ore al giorno. Ho un procuratore di cui posso fidarmi. Entra GIULIETTA, prende il vassoio del caffè e lo porta via, passando pel salotto da pranzo. Non dovevi parlare d'affari con quell'avvocatino che era qui? Col Pucci? No. Perchè? Credevo.

Non ho che vent'anni, Giulietta, e dire che io sono gi

Ch'è mai, che è mai la Forma evanescente, Aliofilo, che l'onda ti rispecchia all'occhi avanti, che è mai questo Miraggio? Oltre le rive dell'acque tue fatate, non ascolti un mormorio di Plebi ancor lontano e pur tenace? E se Giulietta lascia il Damo all'alba, Donna, Martire e presta al sacrificio, e l'occhi intende lagrimosi al sole che glielo ruba,

La consolazione di Sushmanta può paragonarsi a quella che prova Romeo nella scena II dell'atto II della tragedia Romeo e Giulietta di Shakespeare. Qui nel dramma vedesi un tratto di galanteria che sente del francese. Sacontala improvvisa un couplet amoroso; e Dushmanta si presenta tosto a lei, improvvisandone un altro in risposta.

Più tardi vi aveva cercato le forme dell'amore nei sonetti romantici, nelle leggende delle castellane e dei paggi biondi, in certe frasi appassionate ed oscure. Diana di Poitiers le era comparsa innanzi così bella e poetica come Giulietta, come Desdemona, come Margherita.