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Aggiornato: 28 giugno 2025
Mainò, messere; rispose Spinello, chinando umilmente la fronte; ma sarei felice di diventarlo, sotto la vostra disciplina. Perchè no? Vediamo anzi tutto che cosa sai fare. Un O, come Giotto? Una linea come Apelle? Ohimè, maestro, assai meno. Disegno alla meglio, o alla peggio, come vi parr
Non si sa esattamente dove Fra' Angelico nacque. Il Marchese ritiene che egli provenga da Castel di Vicchio nel Mugello, distante alcune miglia da Colle di Vespignano, la patria di Giotto. L'anno di nascita sarebbe il 1387; il suo nome era Guido. Dapprima imparò a Firenze a dipingere in miniatura, come suo fratello Benedetto che era abilissimo in quest'arte.
Nell'anno 1407 i due fratelli entrarono nell'ordine dei domenicani di Fiesole ed ivi vissero qualche tempo, sino a che la discordia papale non raggiunse anche questo. Guido, ossia Fra' Giovanni, come ormai era chiamato, peregrinò allora da Foligno a Cortona, ove dipinse molto secondo la maniera di Giotto, Spinello e Simone da Siena; e, dopo un'assenza di circa 4 anni, tornò a Fiesole.
L'arte della pittura incominciava allora ad essere tenuta in qualche pregio, più per la fama di Giotto e de' suoi valenti discepoli, che non per sè medesima, come arte liberale.
Cosí nel periodo testé percorso, si trovano raccolte né piú né meno le vite dei tre padri di nostra lingua, e né piú né meno Giotto e gli artisti della scuola fiorentina primitiva.
Egli è stato l'ultimo grande maestro della scuola di Giotto; i naturalisti Maselino e Masaccio posero fine ad essa e crearono l'indirizzo moderno della pittura. La scuola antica che conduceva alla rappresentazione del nudo coll'ammirazione delle forme della natura umana, doveva trovare il suo completo svolgimento nel Tiziano, in Giulio Romano, nel Correggio e nel Michelangelo.
Verso sera andai a vedere la Torre nuova, che è uno dei più curiosi monumenti di Spagna. È alta ottantaquattro metri, quattro più della torre di Giotto, e inchinata di quasi due metri e mezzo, tutta intera, come la torre di Pisa. Fu innalzata nel 1304; chi afferma che fu fatta così, chi crede che siasi inchinata poi; le opinioni sono diverse. È di forma ottagonale, e tutta costrutta di mattoni; ma presenta una variet
Di tal superbia qui si paga il fio; e ancor non sarei qui, se non fosse che, possendo peccar, mi volsi a Dio. Oh vana gloria de l’umane posse! com’ poco verde in su la cima dura, se non è giunta da l’etati grosse! Credette Cimabue ne la pittura tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, sì che la fama di colui è scura.
Questi si formò a sua volta sulla maniera di Michelangelo e di Leonardo da Vinci, e molto lontano dal dipingere nella maniera dolce e delicata del Fiesole, divenne precisamente in S. Marco l'opposto del suo predecessore. La scuola di Giotto era vinta.
Vedete, ad esempio, il nostro bravo messer Jacopo di Casentino. Il vecchio scolaro di Taddeo Gaddi, il degno continuatore della tradizione di Giotto, indovinava facilmente che quel giovinottino da lui preso a bottega, quando avesse fatto un tantino di pratica nel maneggio dei pennelli, sarebbe diventato di schianto un artista insigne, un maestro, da lasciarsi addietro i migliori del suo tempo. E per lui, per quell'aquilotto che metteva appena i bordoni, mastro Jacopo aveva smosso il suo piglio burbero; per lui trovava le parole amorevoli, la placida assiduit
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