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Aggiornato: 31 maggio 2025
In quel momento, Laura aveva lungo corteo d'ammiratori, i quali m'evitavan la noia di trovarmi isolato colla moglie di Giorgio e impedivano a questa un possibile inopportuno richiamo al passato.
Tom contemplava estatico la sua vittoria. Giorgio Anderssen spiccò un salto, corse al bersaglio, afferrò la pistola, sparò. Nello stesso momento Tom cadde per terra. La palla l'aveva colpito alla testa, un filo di sangue gli scorreva sul volto nero, e colando giù per la guancia, gli tingeva di rosso la gola ed il collo.
Maria, un giorno tanto bella!... Ma un improvviso, un prepotente pensiero superò ogni titubanza: Maria moriva per amor suo!... E a questo pensiero Giorgio sentiva anche dinanzi a quello spettacolo d'orrore delle intime seduzioni, e guardandola ancora, gli sembrò che tinte rosee incarnassero quelle guance scarne, affilate, e che vi risplendesse come un ultimo bagliore della sparita bellezza.
Quanto al servo del conte, comprendendo che il suo padrone era di cattivo umore, malediva alla pioggia, ed usciva dalla sua abituale placidezza. Ma verso sera le nubi si diradarono come per incanto; un vento impetuoso le aveva scacciate in pochi istanti; il cielo tornò sereno, ed il sole apparve circondato da un'aureola dorata, splendido e puro. Mai esso era giunto sì caro al conte di San Giorgio.
Giorgio non si stancava di accarezzarla, le dimostrava tutto il suo amore, come se volesse amarla e consolarla anche per la mamma... che la poveretta non aveva più.
No davvero, ella rispose, vi sono abituata. Vi fu una pausa; camminarono ancora qualche passo. Giorgio si avvicinò a lei, quasi appoggiandosi. Torniamo indietro, ella disse. Egli fece uno sforzo sovrumano. Vi dissi or ora che ho bisogno di parlarvi.
Nonostante il presagio, l'uomo dabbene alla ora destinata andò, supplicando il Signore che almeno gli tenesse conto del buon volere. Accolto dai camerarii con insolito ossequio, lo resero avvertito attenderlo nelle sue stanze lo eminentissimo Cardinale San Giorgio, nipote di Sua Santit
Don Giorgio e Cristina erano nella saletta che teneva il centro della casa fra le quattro camerette, due a destra e due a sinistra, e in fondo metteva alle scale. Lui calmo, sereno; lei vibrante di collera. Fuori la Scaramelli! gridavano i villani imbizziti. Fuori quella che ha ammazzato suo padre! Fuori! incalzavano le donne. Mostri la sua bella faccia di sporcacciona... Volevano sculacciarla.
Lalla rimase interdetta, stordita; ma poi, trovandosi sola, il pericolo che correva la fece presto rientrare in sè stessa. Si avvicinò alla finestra, tenendosi sempre nascosta dietro le tendine, trattenendo fino il respiro, tanto aveva timore di poter essere scoperta. Giorgio era lontano, ma lo vedeva bene.
Egli era anzi il punto fisso dove Lalla terminava sempre col girare degli occhi; e sotto quello sguardo languido e soave, Giorgio sentiva una scossa per ogni fibra e spasimava di stringersi fra le braccia... sua moglie!... di baciarla, di sciuparla, di morderla, di tuffare le mani in quei capelli biondi e profumati.
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