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Aggiornato: 17 giugno 2025


Sidi-Misfiui, mi fu detto poi, ha tra i Mori la fama di gran dotto, fu maestro del Sultano regnante, ed è, come gli si legge nel viso, un mussulmano fanatico. Sidi-Bargas gode la riputazione più amabile di gran giocatore di scacchi.

«Sta bene; risponde il signor Asdrubale errando sul significato di quel gesto; un gioco semplice, il gioco delle ultime ore, quando non si ha più tempo da perdere e si vuol tentare la sorte con colpi replicati e frettolosi, il solo gioco a due che non sia lungo, difficile; bravissimo, vedo in lei la stoffa del giocatore; la carta più alta vince.... benissimo; avrei però preferito qualche cosa di meno spiccio e di più interessante; questo suo gioco eroico non d

Il Principe, anima di vero giocatore, senza profferir parola, si alza da letto, s’accosta ad uno scrigno, l’apre, ne trae fuori un sacchetto e conta all’ingegnoso inventore della storiella cinquecento scudi l’uno più lucente dell’altro, e lo ammonisce: «Caro mio, il danaro che si perde al giuoco è danaro sacro, e si deve pagare.

Quel mese e cinque giorni passati a Milano lo circondavano di gloria, come l'aureola dei Santi, ed egli passava la vita, in un ozio senza riposo, bellimbusto davanti alla farmacia e al caffè, giocatore ammanierato e pieno di mentita sbadataggine al tavolino delle carte, annoiato e contento, sbadigliando e pavoneggiandosi, capace di parlare dall'alto al basso anche col re, se lo avesse incontrato, e lasciando sempre nel discorso una filza di sottintesi che davano a pensare agli ingenui suoi compaesani chi sa quanti romanzi pieni di tragiche e sentimentali vicende... tutte nel giro di quel mese e di quei cinque giorni.

L'oratore afferrò l'interruzione in aria, e, come fa il giocatore che coglie il pallone di posta e ti fa una volata, schiccherò senz'ombra di sforzo un vero e compiuto programma di governo, che fece rompere in un plauso unanime e prolungato le tribune, con gran rabbia del presidente, che si affrettò ad ammonirle e a minacciare lo sgombero. Arcana potenza del vero, quando è detto bene!

STRAGUALCIA. E io che voi sète un ladro, un giocatore, una mala lingua, un barro, un mariuolo, un frappatore, un vantatore, un capo grosso, uno sfacciato, uno ignorante, un traditore, un sodomito, un tristo, posso dire. PEDANTE. Noi siamo conosciuti. STRAGUALCIA. Voi dite 'l vero. PEDANTE. Basta: non piú parole. Non mi vo' metter con un par tuo, ché non m'è onore. STRAGUALCIA. , per Dio!

Ride e trema insieme, e si sente come oppresso dalla vergogna e dal rimorso, e ricerca di soppiatto un'accusa sul volto del signor Asdrubale, il quale ora è entrato nel guscio del giocatore vero e mesce le carte con sicurezza e depone il mazzo sul tavolino. «Che gioco preferisce il signor Donato?

Non so per quale fascino occulto le parole che celebrano la disgrazia d'un giocatore faccian l'effetto d'un balsamo sulle ferite della borsa, pur nissuno a mente fredda vorrebbe dare un quattrino della compassione nuda e cruda d'un che gli avesse levato di tasca gli scudi.

Parola Del Giorno

s'alceste

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