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Aggiornato: 11 ottobre 2025
Ma... Ma? Lalla non disse una parola di più: Giacomo vide passare ne' suoi occhi il nome della Soleil. Cattiva! Un'altra cosa, signor marchese. Intendiamoci: non bisogner
Poco dianzi avea fatto quest'altra argomentazione tra sè: Giacomo non viene; dunque ha trovato il fatto suo; dunque a te, Sangonetto, e fa conto d'essere andato per la prima volta a Verezzi. Scivolata per scivolata, questa è la meno pericolosa di certo.
La cambiale è a tre mesi? interruppe Giacomino. Oh no; non ho voluto io per risparmiare l'interesse: anche troppo quindici giorni. Appena a Borgo San Donnino, mando uno chèque al Facchinetti, e ritiro la cambiale. E le mie cinquecento lire? replicò Giacomo, perplesso. Très-bien! Voi me le manderete; a Terni, quand vous voudrez rispose il cavallerizzo con un'alzata di spalle.
IV, docum. 6, allo art. 40, si legge: «La qual pace noi Pietro per la grazia di Dio re d'Aragona e di Sicilia sopraddetto, accordiamo pel regno di Sicilia, per noi e per la nobile regina nostra moglie e per l'infante Giacomo nostro figlio, che dev'essere erede dopo di noi nel detto regno, dai quali la faremo fermare e accordare; e pe' regni nostri d'Aragona, di Valenza e di Catalogna, per noi e per l'infante don Alonzo nostro primogenito, erede dopo di noi ne' detti regni, ec.»
Nella Miscellanea atti turcheschi. Arch. Gen. Traduzione fatta da me Giacomo de Nores interprete della ser. Rep. di una lettera scritta in lingua persiana da Sh
Fra i tremila cavalieri concorsi a quella festa con grande sfoggio d'abiti, colle più belle armadure che uscissero dalle fucine di Milano, con destrieri ferrati persino d'argento, v'erano comparsi molti Milanesi per fare la corte al giovinetto Bruzio, figliuolo naturale di Luchino Visconti, signor di Milano. Sono fra essi ricordati Giacomo Aliprando, Matteo Visconti fratello di Galeazzo e di Bernabò, che poi divennero principi; il Possidente di Gallarate, il Grande de' Crivelli, e sovra gli altri segnalato Franciscolo Pusterla, il più ricco possessore di Lombardia, e sarebbesi potuto dire il più felice, se la felicit
Nel tempo che Gian Giacomo ed i suoi Capitani udivano con sorpresa ed isdegno la narrazione delle particolarit
Un nome falso?... Meno chiacchiere; Richard è un nome falso. È un nome falso? Richard?... esclamò Giacomo diventando pallido. Ma io non lo so, non lo sapevo, non so niente! posso giurarlo; lo giuro! Lo prover
E lo ripetè più volte; ma Giacomo fugge in balìa della feroce passione che lo trasporta. Allora nella egregia donna l'amore vinse ogni risentimento, e, gittatasi addosso una mantiglia, proruppe fuori di casa in traccia del suo consorte. Ella aveva percorso diverse strade, quando tra per la fatica, tra per lo affanno sentendosi venire manco la lena, le fu forza sostare, e assidersi sopra il muricciòlo di un palazzo. Guardandosi poi attentamente dintorno conosce cotesta essere la dimora di monsignore Guido Guerra: levò gli occhi in su, e vide lume. Sapendo cotesto prelato familiare di casa Cènci, e di Giacomo intrinsecissimo, parve a lei che la Provvidenza l'avesse quasi per mano condotta col
Ma, signora Tonna! le gridò spazientito il Giacomo, che stava sull'uscio, cogli occhi addosso a Laurenti, e gi
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