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Ma, signora Tonna! le gridò spazientito il Giacomo, che stava sull'uscio, cogli occhi addosso a Laurenti, e gi

E intanto chiedeva alle fanti che cosa avessero fatto per richiamarla in stessa. Le abbiamo spruzzato il viso, risposero, con acqua di fior d'arancio. Che! Non serve a nulla. C'è acqua di Colonia? Credo di , rispose la signora Tonna, avvicinandosi allo specchio, dove erano boccette di acque odorose.

Quella signora Tonna fu come una stilettata nel cuore di Laurenti. Tonna! Aspettava un nome leggiadro, e si udiva dir Tonna. Non gi

I tispiasè della Cisalpina, le esagerazioni, le calunnie avevano peggiorato precipitosamente il suo mal di cuore. E parlò della duchessa, della assistenza che prestava al marito, dello sue cure, con un entusiasmo, un calore affatto insolito. È una tonna marafigliosa!... marafigliosa de coragg!

Le notizie del duca si facevano a mano a mano più gravi, e a mano mano veniva maggiormente ammirata la nobilissima signora duchessa, instancabile nelle cure, nell'affetto, nella devozione. L'è una tonna motèl! esclamava il Kloss ogni giorno più incantato ed entusiasmato.

Chi è la signora Tonna? dimandò il giovinotto, dopo una breve sosta. È la vostra padrona, forse? O che, le pare? È la donna di casa, la governante, e che so io; vecchia zitellona che biascia paternostri, legge le Vite dei Santi e mangia biscottini. Laurenti respirò con tanto di polmoni, come dovrebbe respirare Encelado, se gli levassero l'Etna dallo stomaco.

Guidato dal giardiniere, Laurenti entrò in quel sancta sanctorum, pur dianzi inaccessibile, di tutte le sue quotidiane adorazioni. La prima persona che incontrò, fu un'adiposa femmina, dalla faccia bitorzoluta con qualche pelo sul mento e gli occhi mezzo chiusi da palpebre carnose, la quale ei riconobbe, senza averle parlato mai, per la signora Tonna, la governante di casa.

Ma siccome la signora Tonna, da quella tranquillona che era, non si spicciava punto, Guido corse egli stesso a rovistare in tutti quelli arnesi del mondo muliebre. C'è dell'acqua di Felsina; disse la governante, ma di Colonia non ne trovo. Acqua di Felsina? tanto meglio; è più aromatica.

Stia di buon animo, signora; le disse dolcemente il giovine. E' non è stato nulla.... un po' di debolezza soltanto. Dove sono? mormorò ella, Mio Dio! La vita non mi ha dunque abbandonato? Oh, che cosa dice mai? esclamò la signora Tonna, che si era affrettata ad avvicinarsi al capezzale. Vossignoria ha avuto un po' di male, come l'altra volta; ma noi tutti le siamo sempre stati dattorno....

Chiedo scusa per Laurenti a tutte le signore Antoniette che mi leggono, se egli non potè mandar giù quel diminutivo, così poco vezzeggiativo, del loro nome, e se io pure sono costretto a pensarla come lui. Elleno poi, in nessun caso, neppure nel santuario della famiglia, non si lascino chiamar Tonna, Tonietta, e sar