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Aggiornato: 8 giugno 2025
55 Umide avea l'innanellate chiome de' più suavi odor che sieno in prezzo: tutto ne' gesti era amoroso, come fosse in Valenza a servir donne avezzo: non era in lui di sano altro che 'l nome; corrotto tutto il resto, e più che mézzo. Così Ruggier fu ritrovato, tanto da l'esser suo mutato per incanto.
Donde gli amor, gli equivoci ed i gesti, uniti alla natura e al mal talento, faceano i paladini al vizio presti, o lo teneano in freno a tedio e a stento. Altri scrittor piú dotti e disonesti per i lor fini, a tal cominciamento, stampavan libri sottili e infernali, dipingendo i mal beni ed i ben mali.
Fogo dal ciel giammai non casca dove natura strinse l'onorata meta del sempre verde lauro, che non vieta ulla stagion far le sue antiche prove. Ma Dio tal legge in te servar non deve, ché hai sol il nome e non di Laura i gesti: sei di carbone e credi esser di neve. Pur meglio, acciò 'l bel lauro non s'incesti, quel «v», che 'l terzo seggio vi riceve, tolgasi 'l quarto, acciò che «larva» resti.
4 Melissa in questo tempo, ch'era fonte di quanto sappia incantatore o mago, avea cangiata la feminil fronte, e del gran re d'Algier presa l'imago: sembrava al viso, ai gesti Rodomonte, e parea armata di pelle di drago; e tal lo scudo e tal la spada al fianco avea, quale usava egli, e nulla manco.
Con questi esempi lo esercito napoletano non si educava a gesti eroici; e più tardi a piccolo urto noi lo vedemmo cedere; però prima di cotesta infamia fu chiaro in armi, e lo ridiverr
Anna si ricordava dell’antica ospite balbuziente. Una gran tristezza allora discese nella sua vita. La casa dei parenti era sotto la strada orientale, in vicinanza del Molo. I marinai venivano a bere il vino in una stanza bassa, ove quasi tutto il giorno le canzoni sonavano tra il fumo delle pipe. Anna passava in mezzo ai bevitori portando i boccali colmi; e il primo istinto de’ suoi pudori si risvegliava a quel contatto assiduo, a quell’assidua comunione di vita con uomini bestiali. Ad ogni momento ella doveva soffrire i motti inverecondi, le risa crudeli, i gesti ambigui, la malvagit
E anch'io e anch'io», replicavano altri, destinati, tutta la vita loro ad essere, come i più, null'altro che l'eco delle voci altrui, che l'ombra degli altrui gesti; e imitando Calcintesta, col capo e colle pugna facevano terribili atti di minaccia, che Dio ne scampi.
Le sue parole spaventate (da chi?) e i suoi gesti tragici sono di una comicit
«Il prof. Dulcamara alzava le braccia in alto, giungeva le mani, crollava il capo co' suoi grandi gesti da meridionale, ed esclamava fuori di sè, andando su e giù per la stanza: « Cosa mi tocca sentire! Cosa mi tocca sentire! «Furono le ultime parole che udii.
Guacanagari, sempre attento ai discorsi degli uomini bianchi, come erano tradotti dagli interpetri, e non meno agli atti, ai gesti, ai moti del viso, osservò che quelle notizie facevano scintillar d’allegrezza gli occhi dell’almirante. E noi possiamo intendere più facilmente di Guacanagari come e perchè fosse lieto Cristoforo Colombo.
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