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Aggiornato: 18 maggio 2025
Ahi, che mai l'ho desiata come adesso! ché «mai si conosce il bene se non quando si perde». Io non basto né posso vivere: se non m'ucciderá il dolore, m'ucciderò con le mie mani. PANIMBOLO. Padrone, voi sète bene avezzo a' casi dell'una e l'altra fortuna.
6 Rodomonte col figlio d'Agricane la seguitaro il primo giorno un pezzo, che le vedean le spalle, ma lontane: di vista poi perderonla da sezzo, e venner per la traccia, come il cane la lepre o il capriol trovare avezzo; né si fermar, che furo in parte, dove di lei ch'era col padre ebbono nuove.
Se il volto è pallido e sbigottito, e la morte v'ha spiegato l'insegne sue, considerate i travagli e le pene che le date, e il tosco di che la nodrite. Ché se la fortuna volesse darle qualche sorte di contento, bisognarebbe che avesse un altro cuore, che lo bastasse a soffrire, cosí il suo è avezzo a soffrir sempre. EROTICO. O balia, quanto mi trafiggi il cuore in udirti!
59 Le belle donne e gli altri quivi stati mirando e ragionando insieme un pezzo, fur dal signore a riposar menati, ch'onorar gli osti suoi molt'era avezzo. Gi
SIMBOLO. Non v'ho detto, padrone, che il vostro parlare arebbe cagionato qualche ruina? ch'essendo egli molto superbo né punto avezzo a sopportar ingiurie, con che rabbiosa pacienza ascoltava; e con gli occhi lampeggianti di un subbito sdegno, ripieno di un feroce dolore, die' di mano al pugnale e se n'è gita su dove fará qualche scompiglio.
Almeno l'avessi saputo un anno prima, ché a poco a poco mi avessi avezzo a disamarla. PANURGO servo, ESSANDRO. PANURGO. Veggio Essandro di mala voglia. Padron caro, che cosa avete? ESSANDRO. Oimè, son morto! PANURGO. Cattivo principio! cada questo augurio sovra chi ci vuol male. ESSANDRO. È pur caduto sovra di me, ché non è sí misero stato col quale non cambiassi il mio.
55 Umide avea l'innanellate chiome de' più suavi odor che sieno in prezzo: tutto ne' gesti era amoroso, come fosse in Valenza a servir donne avezzo: non era in lui di sano altro che 'l nome; corrotto tutto il resto, e più che mézzo. Così Ruggier fu ritrovato, tanto da l'esser suo mutato per incanto.
Nol vedendo apparir, volse da sezzo egli esser quel ch'a ritrovarlo andasse; ma, come costumato e bene avezzo, non prima il paladin quindi si trasse, che con dolce parlar grato e cortese buona licenza dagli amanti prese.
13 Ruggiero intanto, poi ch'ebbe gran pezzo indarno atteso s'ella si scopriva, e che s'avide del suo error da sezzo, che non era vicina e non l'udiva; dove lasciato avea il cavallo, avezzo in cielo e in terra, a rimontar veniva: e ritrovò che s'avea tratto il morso, e salia in aria a più libero corso. 14 Fu grave e mala aggiunta all'altro danno vedersi anco restar senza l'augello.
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