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Aggiornato: 20 giugno 2025
Il ragazzo dai grandi occhi neri, per la buona ragione ch'era il più piccolo, avea mezzo il corpo fuori della tenda, e poco mancò che non gli mettessi i piedi sul capo. Mi fece compassione; volli che la mattina seguente, svegliandosi, avesse un conforto; e misi una moneta nella mano che riposava sull'erba, colla palma aperta, come per chiedere l'elemosina ai genii della notte.
L'amor de' nostri Genii: in lor le stesse Ardono industri fiamme generose Per l'alme peregrine a lor commesse. E più lieti n'avvampan, dacchè impose L'Eterno a Gabriello il gran messaggio, E Maria «la tua ancella ecco!» rispose. In quel bel dì le sfere tutte omaggio Le prestaro, e degli Angioli reìna Brillò una Donna di terren lignaggio!
Io m'addormentai, sognando di battaglie, di dee, di genii, d'Italia intiera risorta, e la sveglia, con cui il mio tromba avea petrificato il nemico nel giorno antecedente, mi destò colla piacevole notizia: che il nemico avea abbandonata Calatafimi.
Silenzio: i Genii fan l'ultimo accordo sulle rose dei prati: oltre ai castelli trema la luce nuova: o luna, o belli pallid'Astri, così voi disparite!
Non si possono dare né genii sconosciuti, né veri genii incompresi; v'è una legge naturale che s'oppone a ciò, ed è che la folla dei mortali ha essa maggior bisogno delle grandi anime, che non le grandi anime della folla. I passeri volano alla quercia, e non la quercia ai passeri, e nel bosco non v'hanno alti alberi ignorati dai piccioli augelli. Innoltre, l'organizzazione intellettuale dell'uomo di genio è per se stessa così smisuratamente superiore alla proporzione delle intelligenze comuni, che apparisce grande semplicemente per la sola sovranit
Faceva colazione al caffè, mandava alla cuoca delle sporte di roba per il pranzo e poi non ci veniva nemmeno, senza avvertire, e nessuno lo aspettava. Ne' suoi bei momenti di gloria e di quattrini, aveva la casa piena di gente: commilitoni, genii, patriotti, tenori, deputati.... e sopratutto parenti: quando aveva quattrini gli capitavano parenti da tutte le quattro parti.
Ma il genio di tutti i genii non ha scritto l'Inferno per odio e per vendetta, per ira e per isdegno? Ma nello Shakespeare, dall'Otello all'Amleto, non sente il turbine di tutte le passioni? E la disperazione non ci ha dato il Werther? Mediti ciò che le dice un uomo, il quale non s'intende di nulla, fuor che di libri; se ha veleno nel cuore, lo lasci libero; sar
Davver son gentili, davver son garbati Codesti bïografi dei genii passati! Se mutan le frasi per far dell'effetto, Se variano i nomi, tal sempre è il concetto: «È morto Guerrazzi, è morto Manzoni; Non restan più al mondo che ciuchi e birboni.» Se questo strepito, Questo Dies iræ Sar
Donde l'acuta avversione de' Donati che non sapean perdonare neppure alla sua memoria. I genii sono, generalmente, importuni: prendono troppo posto nel mondo, appaiono invasori, sono dominatori, loro malgrado. Egli era stato, e con spiccatissimi tratti, e quasi a studio, importuno a molti.
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