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Aggiornato: 27 giugno 2025


La nuova carrozza pretoriana era quanto di più splendido avesse prodotto la Sicilia dal che veicoli del genere erano stati tra noi costruiti. I più esperti operai ed artisti vi avean lavorato a gara di delicatezza e di maestria, e Giuseppe Velasquez ne coronò l’opera con disegni che destavano l’ammirazione di tutti al vederla passare¹¹⁸. ¹¹⁸ Costò onze 1171, 16.

Ma tu cammini come i gamberi! gli aveva detto un giorno Folco ridendo. Lascia fare: ognuno cammina come può! È un gambero filosofico! aveva definito Ariberto Puppi. Egli s'era divertito fino a quel giorno, vedendo la gara di tanti uomini, che tutti, l'uno dopo l'altro, dovevano rinunziare alle loro speranze. Ma d'un tratto, Ariberto non si divertì più.

Come non ricordaste che i governi e i giornali dei moderati piemontesi e lombardi, e il Times, depositario dei vostri pensieri, tentarono a gara di diffondere contro me la codarda accusa, dopo il 6 febbraio 1853?

Eccoci dunque per due settimane condannati ancora a questo soggiorno. Non dico della festa che abbiamo dal bravo Habib Sciavi e dagli altri amici che avevamo lasciati in questo paese: è una gara per vederci, felicitarci del nostro viaggio, che davvero conteremo per sempre fra le migliori nostre soddisfazioni.

No eh? prende in mano l'astuccio delle racchette. Le racchette porti? To'. Per farne che? Ma non lo sai che Ginevra è un campo delle mie glorie! Sono socio onorario dell'Elvetic Club. Ci ho vinto la gara internazionale del Tennis, due anni fa. Altri tempi! Sta per mettere l'astuccio nell'involto. Che c'è di mutato? Siamo meno ricchi. Cosa fai? Metto le racchette. Fuori vanno.

Una volta che don Letterio Prandina era venuto da Udine per visitarla, come del resto negli ultimi tempi faceva con molta frequenza, la vecchia signora si lasciò andare con lui ad uno slancio di confidenza. Vedete, don Letterio, tutti quelli che mi circondano vanno a gara perchè io non possa accorgermi del mio stato.... Io mi sforzo di far credere a tutti ch'essi riescono nel loro intento.

In questa gara di candidati, che abusano di ogni trovato della industria moderna per ischiacciare i competitori, le idee ed i principii si sommergono, trascinando all'aberrazione anche i criteri più retti.

Quando dal giardino della villa Maria, si sparò il primo colpo di cannoncino, che segnava il principio della gara, fu un crescere improvviso di tutte quelle voci, un affollarsi di tutte quelle imbarcazioni, che mossero come una flottiglia verso Cadenabbia, finchè si raccolsero in una piccola citt

«Una voce s'è udita in Rama; è Rachele che piange i suoi figli; e non vuol essere consolata, imperocchè essi non sono più». Così le Scritture. Ed io sono un po' come la biblica Rachele; piango la grand'arte italiana, e non so consolarmi di vederla assente da Parigi. Perchè non è venuta? È così che l'Italia ha tenuto l'invito? Mi dolgo del fatto co' suoi pittori più famosi; ma mi dolgo sopratutto col suo governo, accuso la trascuranza di coloro che erano al potere, quando fu annunziata l'esposizione, indetta la gara di Parigi. Ci voleva tanto a chiamarsi intorno una mezza dozzina dei.... non dozzinali, per sapere se intendevano di concorrere, e all'occorrenza per incitarli a concorrere? Si poteva, per esempio, dir loro in molta confidenza: «lavorate per la solenne occasione: smettete i quadretti di salotto, le pale d'altare, le medaglie a buon fresco, per una volta tanto; fate qualche cosa di grande, che sia degno della mostra universale, dell'Italia e di voi; se i vostri cinque o sei quadri, per la mole loro o per la natura del soggetto, non si venderanno laggiù, penseremo noi, penser

Inconsapevoli, tutti congiuravano contro di me, tutti facevano a gara nel ferirmi. Quando mi avvicinavo a qualcuno dei miei, mi sentivo ansioso e pauroso come se fossi costretto a rimanere al fianco d'una persona che, avendo tra le mani armi terribili, non ne conoscesse l'uso e la terribilit

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