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Aggiornato: 10 giugno 2025


E vinti i rimanenti tiranni in Gallia, Spagna e Britannia, ed abbandonata la Dacia e cosí ridotti i limiti di Traiano, ma restituiti tutt'intorno quelli d'Augusto, poté apparir vincitore, restauratore dell'imperio. Ed ucciso in breve il primo dai propri soldati, rimase solo il secondo. Ma ciò è impossibile nelle civiltá corrotte tutt'intiere.

Quindi Ataulfo suo successore lasciò l'Italia, passò in Gallia meridionale e Spagna, fondovvi un regno goto, unendosi ai barbari precedenti. Volsesi prima all'imperio orientale; ma questo se ne salvò con un tributo annuo . Allora precipitò il nembo sull'occidentale; attraversò, s'ingrossò in Germania, piombò su Gallia.

8 Re Fieramonte, che passò primiero con l'esercito franco in Gallia il Reno, poi che quella occupò, facea pensiero di porre alla superba Italia il freno. Faceal perciò, che più 'l romano Impero vedea di giorno in giorno venir meno: e per tal causa col britanno Arturo volse far lega; ch'ambi a un tempo furo.

Ma vedremo pure, piú seria imitazione, quella dei municípi romani fatta dai comuni italiani. Tra breve, Costantino mosse guerra a Costante, e vi morí; onde Costante riuní tutto l'Occidente. Ma fu poi ucciso da Magnenzio nuovo competitore sorto in Gallia. Guerreggiarono allora Magnenzio e Costanzio; Magnenzio vinto s'uccise, e Costanzio rimase solo augusto.

Fra le chete e fiorenti isole o ninfe, Cui bacia il flutto de l'icario mare, Passa il Genio de l'uom sovra gli abissi Tenebrosi de l'acque. Erto su l'ardua Prora egli sta: spazia fra l'onde e il cielo L'ala del suo pensiero; e per le ardenti Regïoni dei suoi sogni, vestita Di crescenti speranze e di fulgori Non toccati giammai, vede una sponda, Che, libera e temuta in fra le genti, L'ampia de la Ragione arbore edùca. Gallia ebbe nome un ; Francia l'appella L'abietta lingua popolar, ma schiva Com'è d'umili cose, ella a buon dritto Titol di capo assume e di cervello. Ivi la tenda ei pianter

Albuino, che giá in Gallia era stato, ed era amico di Narsete, lasciata Ungheria a certi popoli vicini, li quali si chiamavano ávari, in Gallia con tutti i suoi maschi e femmine, piccoli e grandi, ne venne, e con la loro forza, e col consiglio e aiuto di Narsete, tutto il paese occuparono; e, toltogli il nome antico, da lo dinominarono Lombardia, il qual nome infino a' nostri persevera.

Finchè Giuliano visse sotto le minacce di Costanzo o come suo rappresentante nel Governo della Gallia, egli tenne celate le sue idee, la sua fede ed i suoi eventuali propositi, dato che un giorno avesse in sua mano la somma delle cose. Durante tutti quegli anni di necessario infingimento, il giovane entusiasta, che, in mezzo alle cure della guerra e del governo, non dimenticava mai lo studio e la meditazione, s’infervorava nel suo amore per l’Ellenismo, nel suo desiderio di poterlo salvare dalle minacce del Cristianesimo invadente, con un ardore intimo, reso, direi quasi, più intenso dall’impossibilit

Allora ei fece cesari prima Gallo, che in breve ei temette ed uccise; poi Giuliano letterato filosofo, cui non temeva. Questi governò dapprima in Gallia, e guerreggiò felicemente contro a' franchi ed altri germani piú che mai prementi.

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