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Aggiornato: 2 giugno 2025
Signor Galli!... Non ho più che lei.... Non ho più che lei!... La mia speranza!... Il mio conforto! Il mio amico! Tutto.... Tutto! E tornò a piangere. Signora.... signora duchessa.... pregava a sua volta il poveruomo, ansante, palpitante... e a lui pure, fra le gocce di sudore scorrevano alcune lacrime sul grosso faccione smorto, sbigottito.
Creda, signor Ambrogio.... tentava di ribattere il Perego, mettendosi una mano sul petto, io sono un galantuomo.... Lei può andarsene! intimò il Galli per la seconda volta. L'altro se ne andò infatti, e quando fu solo nel corridoio, scosse giù con un'alzata di spalle il peso della vergogna, l'avvilimento.
Non l'aveva altro che intravista: non aveva veduto che i capelli biondi sotto un gran velo grigio, e il luccichio dei grossi brillanti alle orecchie: nient'altro. Eccola! aveva detto tra sè. Nora si avanzò lentamente, diritta, sicura: appena vide il signor Ambrogio gli sorrise, ma poi diventò triste. Il signor Galli corse a toglierle di mano la piccola borsa. Sola? signora duchessa?
La voce di Nora era alta e chiara; ma il Galli non intese queste ultime parole: non tanto perchè fosse sordo, quanto perchè era troppo confuso. S'inchinò un'altra volta, poi balbettò: Sono a' suoi ordini, signora.... e non ebbe il fiato, il coraggio di aggiungere: duchessa.
Intanto, essa aveva presa una sigaretta per sè e ne aveva offerta una al signor Galli, che, ringraziando, disse una delle poche bugie della sua vita: Grazie, non fumo. In quel momento sarebbe stato troppo imbrogliato coi guanti, la sigaretta, il cerino.
Le giuro che non so niente!... Io gli ho telegrafato perchè gli volevo parlare dei miei soliti affari.... Nossignora e il Kloss alzò la voce lei voleva dei tanee! Ma io non so niente!... Io non capisco niente!... Io volevo parlare al signor Galli, è vero.... gli ho parlato.... degli affari di.... di Giovanni.
Il Galli si scostò rabbrividendo; egli pure in quell'attimo aveva intravveduto il Kloss, gli occhi del Kloss, il ghigno del Kloss. E siccome Nora lo interrogava colle pupille ansiose, egli balbettò: A servir le canaglie.... le canaglie.... si può prestar la mano alle più turpi canagliate.... alle più turpi canagliate.... Signora!... Signora!... quanto mi sento colpevole verso di lei! Colpevole!...
Essa gli tornò vicino: lo fissò, si alzò in punta di piedi per parlargli all'orecchio: Come ci riesce quell'uomo!... Chi? Il Kloss!... Riesce.... a cosa? -balbettò il Galli colla voce alterata. Che cosa importa al Kloss della Cisalpina, del signor Cantasirena, di mio marito!... È per me.
E fece chiamare il signor Galli. Il Kloss non aveva mai detto niente al suo procuratore delle cambiali del Casalbara. Erano piccoli affaretti del portafoglio particolare. E come al suo procuratore non ne aveva parlato prima, tanto meno ne parlò adesso!...
Un tepore molle saliva dalli émbrici coperti di licheni, verso i convalescenti; dal cortile i galli cantavano; e una mattina due rondini entrarono d’improvviso, batterono l’ali in torno alla stanza e fuggirono.
Parola Del Giorno
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