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Aggiornato: 2 giugno 2025
Ella passa, e non bada al marchese che s'abbassa. Berlinghier la seguiva da lontano. È senza dama il gentil Berlinghieri; ma si vedea che non l'aveva sano il core, e si leggeano i suoi pensieri; ché va fiutando un gherofan c'ha in mano, mostrando custodirlo volentieri, tanto che s'apponea piú d'un francese del giardin di quel fiore e del paese.
42 La verginella è simile alla rosa, ch'in bel giardin su la nativa spina mentre sola e sicura si riposa, né gregge né pastor se le avvicina; l'aura soave e l'alba rugiadosa, l'acqua, la terra al suo favor s'inchina: gioveni vaghi e donne inamorate amano averne e seni e tempie ornate.
61 Sopra gli altissimi archi, che puntelli parean che del ciel fossino a vederli, eran giardin sì spaziosi e belli, che saria al piano anco fatica averli. Verdeggiar gli odoriferi arbuscelli si puon veder fra i luminosi merli, ch'adorni son l'estate e il verno tutti di vaghi fiori e di maturi frutti.
28 Lo spettacolo enorme e disonesto l'una e l'altra magnanima guerriera fe' del color che nei giardin di Pesto esser la rosa suol da primavera. Riguardò Bradamante, e manifesto tosto le fu ch'Ullania una d'esse era, Ullania che da l'Isola Perduta in Francia messaggera era venuta: 29 e riconobbe non men l'altre due; che dove vide lei, vide esse ancora.
.... Giardin ch’io sogno, i tuoi cancelli spranga. Bizzarri e inestricabili viluppi di tronchi e fronde, e rose e rose a gruppi sorgon dal suolo che non sa la vanga. In te il silenzio è cosa viva, ch’io stringo a me come un mazzo di corolle. D’esso mi nutro, e del mio sogno folle. D’esso mi fascio, e son simile a Dio.
33 Angelica a Medor la prima rosa coglier lasciò, non ancor tocca inante: né persona fu mai sì aventurosa, ch'in quel giardin potesse por le piante. Per adombrar, per onestar la cosa, si celebrò con cerimonie sante il matrimonio, ch'auspice ebbe Amore, e pronuba la moglie del pastore.
«Sotto il bel cielo napoletano.... «E sacrificamelo sul monte.... sul monte Moria! Isacco, strada facendo, diceva: Padre, io veggo le legna e il coltello. «Nel mar, nell'aere, nei monti un riso... Pietrino, mi raccomando! «..... ma la vittima dov'è? «No! Non è il gaio giardin toscano, La grande patria dell'italiano!»
O Alberto tedesco ch'abbandoni costei ch'e` fatta indomita e selvaggia, e dovresti inforcar li suoi arcioni, giusto giudicio da le stelle caggia sovra 'l tuo sangue, e sia novo e aperto, tal che 'l tuo successor temenza n'aggia! Ch'avete tu e 'l tuo padre sofferto, per cupidigia di costa` distretti, che 'l giardin de lo 'mperio sia diserto.
Non trovo un'altra voi, come volete: l'ho ricercata infin nell'ospedale. La dama irata disse: Voi morrete con quella vostra testa dozzinale. Sempre difficoltá, sempre sventure: con voi son tutte scarse le misure. Nella Filosofessa italiana un altro modo ho letto di fuggire. Di nottetempo questa settimana potrete al muro del giardin venire.
Al proposito della estrema cura di Carlo pe' suoi orti si legge un curioso diploma dell'8 febb. 1278 a Adamo Morhier vicario in Sicilia, cui il re raccomandava il palagio e il giardin di Palermo, e que' della Cuba, dell'Assisa, della Favara, e del Parco; nel r. archivio di Napoli, reg. segnato 1268, A, fog. 37 a t.
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