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Sa che non può arrestarsi quantunque le vesti inzuppate d'acqua inceppino i suoi movimenti, quantunque i suoi piedi indolenziti si sprofondino nel fango, e senta un formicolio per tutte le membra, e il cuore gli batta con violenza come se volesse frangerglisi in petto. È incespicato due volte, e s'è rialzato, ha perduto il berretto e non s'è dato il pensiero di raccoglierlo.

Io non ne posso più, più, più! Capisci tu? intendi? fai il sordo? l'oca? lo stupido? il superuomo? Io soffro, ho dei dolori atroci, mi sento come svenire; non mangio più, non dormo più, non digerisco più. Sono diminuita di tre chili e mezzo. Capisci tu cosa vuol dire diminuita di tre chili e mezzo? Ho delle vampe, delle fiamme; poi un gran freddo, un gran gelo; poi tutto un formicolìo; il cuore si ferma, d

Lasciamo da parte la Madonna che su una gobba di monte spiccata, accompagnata da cappelle e casette, toccata dal sole con color d'oro, fusa dall'ombra con veli paonazzicci deve di lassù vedere il formicolìo degli uomini che s'incontrano colle donne, per le strade di Varese e si vogliono bene: la Madonna deve essere felice quando li vede venir su, su coi muletti, comperandosi le medaglie, baciandosi alla sfuggita.... Non ci montai, quindi nulla posso descrivere.

Come il conte Anton Mario del Pozzo se ne fu andato, impaziente di arrivare in tempo a la corsa, dopo di averle a pena sfiorato la mano ch'ella timidamente gli porgeva ringraziandolo, Lucia se ne stette con un gran freddo in cuore e un molesto formicolio nelle orecchie. Se ne stette a guardar fuori la veduta superba, senza vedere; perduta in uno smarrimento angoscioso.

È carino questo fanciullo disse Egli posandogli una mano sulla testa ma ecco che i vostri occhi scintillano di orgoglio materno; cara cugina, non avete paura di far peccato? Avevo voglia di ridere e di piangere insieme. Mi sentivo un gruppo alla gola e un formicolio nelle vene, come se vi si fosse infiltrato un licore nuovo.

Si entra, si attraversano due o tre sale, nelle quali non riman più d'arabo che il soffitto e qualche musaico a piè dei muri, e si riesce in un cortile dove si rimane attoniti dalla meraviglia. Un portico ad archi elegantissimi si stende lungo i quattro lati, sostenuto da colonnine di marmo, unite a due a due; e gli archi e i muri e le finestre e le porte son coperte di sculture, di musaici, di arabeschi intricatissimi e delicatissimi, dove traforati come veli di trina; dove fitti e chiusi come tappeti trapunti; dove sporgenti e penzoli come mazzi e ghirlande di fiori; e fuor che i musaici dai mille colori, ogni cosa è bianco, nitido, luccicante come l'avorio. Ai quattro lati son quattro grandi porte per le quali si entra nelle sale reali. Qui la meraviglia si muta in incanto. Quanto di più ricco, di più vario, di più splendido può sognare la più ardente fantasia nel più ardente dei suoi sogni, si trova in codeste sale. Dal pavimento alla volta, intorno alle porte, lungo gli spigoli delle finestre, negli angoli più appartati, in qualunque parte cada lo sguardo, appare un tal formicolío di ornamenti d'oro e di pietre preziose, una così fitta rete di arabeschi e d'iscrizioni, una così meravigliosa profusione di disegni e di colori, che appena si son fatti venti passi, si è sbalorditi e confusi, e l'occhio erra qua e l

E durante la lunga nottata insonne non gli era anche parso di sentire una specie di formicolìo dappertutto, nelle pareti, nella volta, dietro gli usci, nelle stanze accanto; un formicolìo sordo sordo, che l'orecchio non percepiva ma che intanto non gli sembrava meno reale, quantunque percepito dai nervi di tutto il suo organismo quasi per immediato contatto?

Nel caffè c'era una piccola orchestra che di colpo si mise a sonare un walzer fritto e rifritto, un'antipatia di musica frettolosa e saltellante, che mise una gaiezza stupida fra i consumatori. Lui, di faccia a un borghese, che batteva il tempo col cucchiaino nel vassoietto, si sentiva un formicolio nelle mani; gli avrebbe voluto buttar la chicchera in faccia.

Vedi!... Lassù, sulla cresta di quella duna, dove il sole sta per scomparire, c'è un formicolio di forme nere e vermiglie, che bolle come un mosto. Battono, battono sul loro infernale tamburo! Che vili! Vorrebbero adunare altre tribù. Non si sentono sufficientemente numerosi. Certo, i muezzin predicano contro di te dall'alto dei minareti! assorto.

Un soporifero semibalbuziente, per cinque o per dieci lezioni, attraverso un formicolio di nomi e di opinioni tedesche, stillava frigidi sudori per decidere se convenisse dire Virgilio o Vergilio, Marco Accio Plauto o Tito Maccio Plauto. E questa era la letteratura latina.