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Aggiornato: 28 maggio 2025


Così avviluppata, quella creatura vaga, flessuosa, sottile, era tutta una seduzione, perchè era tutta un mistero: dai capelli che le scendevano sulla fronte come una frangettina di ricciolini, e dei quali si sentiva penetrante, soavissimo il profumo, fino al piccolo piede che compariva e spariva leggiadramente, chiuso serrato nelle ghette di lino. Sa?... Temevo quasi di riuscirle importuna.

A Roma, dove da tempo avevano stabilito di passare l'inverno, la contessa Della Valle spiccò non poco per la sua grazietta attraente, pei grandi occhi vellutati, per lo spirito fine, per la bella personcina sottile e flessuosa, per il sorriso a volte timido e modesto, a volte birichino, e per il tutt'insieme nobile e signorile.

Entra lentamente, pure da sinistra, Mabima, bruna, flessuosa, semicoperta dal suo burnus bianco lacerato, haik azzurro, spilloni, medagliette e grandi orecchini d'argento. Tatuaggi azzurri sulla fronte e sulle mani. Pesanti anelli alle caviglie. Bagamoio e Lanzirica, il cui abbigliamento è simile a quello di Kabango, ma meno ricco, sorreggono Mabima.

Elenka, chiamata la bella greca, era la più affascinante e nel medesimo tempo la più ardente creatura che potesse incontrare in tutta la regione dell'alto Egitto. Poteva avere diciott'anni a giudicarla dalle forme assai pronunciate; era di statura alta piuttosto che bassa, dalla vita flessuosa, dal portamento altero, superbo come era superba e altera nel gesto e nella parola. Aveva capelli nerissimi a riflessi metallici, che le cadevano come vellutato mantello sulle spalle, una fronte piccola come quella delle statue greche, due occhi scintillanti che parevano talvolta accendersi, ombreggiati da sopracciglia di un nero assoluto e di una regolarit

C'era una volta, c'era una volta un figliol d'un re, giovine e bello come l'abete del bosco sovr'alta montagna. Or ei tolse in moglie una fanciulla del villaggio, una fanciulla rumena, cara a tutto il vicinato, con faccia soave lucente, con persona tenera flessuosa come il fiore dei campi nella luce del sole. Ecco gli è giunta lettera grande [con ordine] di partire, di andarsene al campo. Nell'anima e' si duole, e parla cosí:

Ogni giorno essa diventava più elegante, più flessuosa nel suo povero abitino, le sue industri manine parevano affinate dall'amore e il tic-tac degli stivaletti nuovi faceva risonare nel vecchio fondaco buio una nota insolita di gioventù e di gaiezza femminile.

La domina impugnandone la groppa flessuosa, la pizzica, la solletica. E la Dama elegante in nero si curva giù sugli abissi dove fervono le serenate austriache e sputa, sputa i suoi innumerevoli fiori veementi che uccidono i romantici e audaci suoi serenatori. Buco mi saluta offrendo la sua risata allegra allo splendore elettrico bianco azzurrino del proiettore.

Era sempre attillato, leggiadretto e ricciutello; ma aveva le mani più tremolanti, le guance più flosce e violette, e sibilava "stella" colla voce fioca e affaticata mentre le presentava il menu. Stella... a te. Era Nora che ordinava sempre, colla sua bella voce rotonda e flessuosa: si divertiva a leggere tutta la lista delle vivande, rideva nello scegliere.

Questa ed altre ideali concezioni d'avvenire, erano state bruscamente travolte, poichè non nella villa con molti palmizii, ma la voce d'Emilia sarebbe diventata intima e flessuosa in un'alcova ignota, per un uomo ignoto.... Senta! Senta! gridava la fanciulla, rivolgendosi a Cesare e additando le ondate furibonde che si gettavano contro la spiaggia. Sembrano colpi di cannone!

Bionda, bionda, gracile, flessuosa con quei suoi occhi pieni d'oro verde, bellissimi occhi che ridono e bruciano sotto la capigliatura di scintille e polvere d'oro. Chiss

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