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Aggiornato: 16 luglio 2025
Egli scrisse tremando e dalle tempie gli scendeva a gocce il sudore gelato di chi sente svanire la vita. Sotto alla firma appose con la ceralacca il sigillo di casa Urbani e consegnò il foglio alla moglie, dicendole di nuovo: Per carit
Perché rideva in quel modo?... Perché? L'amico Trebeschi non capiva? Perchè la firma, Giacomo Trebeschi» è una firma semplicamente... decorativa: non siete ancora maggiorenne! Voi perciò non correte alcun rischio. E non mi dovete ringraziare. Il signor Facchinetti mi d
Abbiamo venduto i vestiti di Montecarlo per dodici dollari. Ci siamo riabilitati. E poi, dove avevo la testa? Io posso scrivere! Come mai non ci ho pensato? Manderò un articolo al giornale Italo-Americano. Senza firma s'intende. Lo scrivo subito. Stasera stessa. E' scritto. E' accettato. E' stampato. E pare che tutto finisca lì.
Congiunte queste due cose che prima erano disgiunte, Giacomino capì che aveva fatto male, molto male! Male a far la firma falsa? No. Ma se lo fanno tutti! Male a fare una cosa che dava dispiacere al babbo.
Pigliata in tal modo la piega, nuove consuetudini si vanno formando nell'anno. Si studiano molto, è vero, gli umori del corpo insegnante; si medita anche il problema del miglior modo di ottenere la firma del professore sul certificato bimestrale; ma fermi lì! Anche la gaia fratellanza di prima va a rotoli; succedono i piccoli crocchi, e, secondo i gusti, le combibbie, i cenacoli.
Le dissero che il signor Daniele aveva firmato di suo pugno, proprio di suo pugno, dal Campari. Dal Campari?... In pubblico?... Il signor Trebeschi era stato messo alle strette. Quell'altra cambiale da rinnovare, quella colla firma del Richard e del signor Giacomo, era in scadenza, non c'era tempo da perdere.
E neanche un vicerè, se i re si rimangiano la parola e la firma; soggiunse l'Adelantado. Povero fratello! Io non ho la sua dottrina, nè vedo in certe cose più in l
»Quest'oggi stesso mi presenterò al vostro palazzo onde avere con voi, o duca, un'abboccamento, e mostrarvi le prove, sulle quali appoggiano i reclami dei figli di vostro zio, il cavaliere dell'Isola. »Certo voi pure, duca, come io stesso, come tutti, credeste alla sua morte immatura.» Seguivano i complimenti d'uso e la firma.
Io rispetto troppo la mia firma. Insomma non c'è verso di fargli mettere il capo a partito borbottò il notaio ponendosi a sedere come sfiduciato. È una testa falsa... e addio patria!
Quand'è così ascolta. Vedrò se mi è possibile di trovare ancora danaro e te lo presterò. Ma sulla mia sola firma ormai non ho più speranza di trovarne. A mio padre nè a mia madre gi
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