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Da quasi vent'anni era insegnante nelle scuole comunali di Torino, costretta a mantenere una povera sorella scema che non aveva altro aiuto. Per quanto esaurita dal lavoro, conservava ancora al di sotto del logoramento fisico della persona magra e leggera, i tratti di una sana e delicata bellezza, vivificata dalla luce di due grandi occhi pieni di pensieri e sempre attenti alle cose buone. Vestita quasi sempre di nero o con pochi ornamenti vedovili, essa portava da dieci anni il lutto all'unico amore della sua vita, perchè si considerava veramente la vedova dell'uomo che l'aveva amata, che aveva promesso di sposarla e che a ventisei anni era morto vittima di una infezione cadaverica sul punto in cui stava per ottenere una cattedra di fisiologia all'universit

Il professore Antonino ci pativa a sentir questi discorsi, e l'idea di condurre a passeggio sua sorella gli metteva i brividi addosso.[XIII.12] Egli non era elegante. Il suo cilindro con un dito di unto, il suo soprabito spelato rispondevano appieno alla sua posizione sociale di pubblico insegnante, ma in fin dei conti egli non aveva un cappello cremisi con piume verdi, due ricciolini neri fatti a forma di punto interrogativo ornavano le sue tempie. Dimodochè, anche nelle vacanze, egli trovava mille occupazioni immaginarie per esimersi quanto più spesso gli fosse possibile dall'ufficio di cavaliere servente di madamigella Bettina. Piuttosto, dando fondo a tutti i suoi risparmi, egli si rassegnava a mandarla a sue spese dal 15 settembre al 15 ottobre d'ogni anno presso una famiglia di conoscenti che villeggiava a breve distanza dalla citt

Del corpo insegnante faceva parte anche un italiano, il professore C. L. Speranza. Un uso notevole fra gli studenti più intelligenti è quello di unirsi in una associazione segreta i cui membri si promettono di conservarsi amici anche dopo finiti gli studi e di aiutarsi sempre a vicenda nel corso della vita: una specie di ciò che dovrebbe essere la massoneria.

Mentre la carrozza attraversava i quartieri popolari, arrestandosi tratto tratto per l'ingombro dei tram, delle automobili, dei legni, dei carri, dei veicoli d'ogni sorta, Perez cominciò a parlare delle sue occupazioni letterarie. Scrittore di commedie prima che insegnante di lettere greche, egli adempiva con tutta coscienza l'ufficio scolastico; ma più che la cattedra lo attirava il palcoscenico, dove aveva raccolto e raccoglieva ancora i premî più ambiti. Quanti ammiravano in lui l'artista geniale, l'arguto dipintore dei costumi contemporanei, non riuscivano a spiegarsi come egli potesse essere anche un dotto cultore delle classiche discipline; in realt

Pigliata in tal modo la piega, nuove consuetudini si vanno formando nell'anno. Si studiano molto, è vero, gli umori del corpo insegnante; si medita anche il problema del miglior modo di ottenere la firma del professore sul certificato bimestrale; ma fermi ! Anche la gaia fratellanza di prima va a rotoli; succedono i piccoli crocchi, e, secondo i gusti, le combibbie, i cenacoli.

Nel romanzo del Nordau non il solo amore è lo scopo della lotta; ma anche, e principalmente, il denaro. Parassiti non sono soltanto i fuchi, gli amanti, ma anche gli speculatori, i giocatori in Borsa, gli adoratori della faccia di Mammone. Henneberg e Agostini hanno intorno una folla avida, cupida, rapace. Anche le brave persone sono invase dalla febbre dell'oro. Koppel, ottimo insegnante, integerrimo padre di famiglia, smentisce tutta una tranquilla vita di lavoro, tradisce i principî socialisti un tempo professati, per buttarsi a capo fitto nella speculazione. Ed all'amico Henneberg che gli rimprovera il voltafaccia, che lo accusa di essersi messo dalla parte di quelli che prima giudicava parassiti, risponde: «Valersi ai propri fini della folla senza nome non mi pare una definizione molto calzante del parassitismoGioca pertanto sui titoli russi, sulle azioni del Mercurio: una grande impresa nella quale è mescolata un'infinit

E in questo monumento lo scultore rappresentando, in piccole figure in rilievo, Cino in cattedra fra’ suoi scolari insegnante diritto civile, con gentile pensiero, a far compiuta la sua apoteosi, raffigurava da un lato una donna che, da alcuni creduta la poesia, da altri non senza ragione fu reputata Selvaggia; la ispiratrice, com’ei disse, della sua mente «a odiare il vile e seguir l’alto stato