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Buon giorno, Rosetta egli disse fermandosi sui due piedi. Ella finse una grande sorpresa, arrossì e lasciò cadere i fiorellini che teneva in mano. Ti faccio paura? ripigliò il giovane. E soggiunse più basso: Come sei bella stamattina! Meriti proprio il tuo nome; sei un bocciuolo di rosa. Oh ella rispose la Filomena è molto più bella di me. Il contino Leonardo si strinse nelle spalle.

O anime gentili e mestissime, io contemplo i fiorellini strisciati dall'ultimo raggio di sole. E perchè di quei fiorellini io colgo e bacio l'appassito? Sestri Ponente. Aspetteremo una notte senza luna e senza stelle, a mare cupo, a pace di cimitero.

Era la signora Argellani, vestita di raso bianco con uno strascico abbondante, gli sgonfi della veste, i cappii e il dinanzi della vita raffermati da ramoscelli di fiorellini della memoria (vergiss-mein-nicht), i quali facevano eziandio bella mostra di nelle treccie nere, e col loro castissimo colore azzurrognolo non offendevano la bianchezza del volto, anzi giovavano a metterne in rilievo quel po' d'incarnato che gi

Passò un mese, un felice mese di pruove e di concerti. Non mancammo mai. Sui muricciuoli del vicoletto spuntavano fiorellini gialli e tutte lo creste n'erano vestite. Una striscia d'ombra sotto quei muriccioli, e in mezzo al vicolo un accampamento di sole. Saliva la musica fino al Rione, chiamando i passanti, invitandoli alla platea solitaria di questo teatro improvvisato.

L'Ida riflettè un momento e disse: Quand'è così coglierò, per la festa di Manfredo, i più bei fiorellini della mia pianta, e gli regalerò il passerotto. Brava bambina! Lo dicevo tra me che la mia Ida ha buon cuore! Aspetta: cominciando da oggi, voglio che il passerotto si avvezzi a volar sulla spalla di Manfredo: così gli si affezioner

La vecchia vestiva certa sua vesta d'indiana scura, tempestata di fiorellini rossi e minuti, ornata alle ascelle di rigonfi, ai quali si innestavano molti svolazzetti somiglianti ad ale di pipistrelli.

De' suoi tre vestiti più presentabili scelse uno di percalle celeste a fiorellini bianchi senza cintura, chiuso con una semplice arricciatura intorno al collo: un abito di carattere infantile, che la faceva parere più alta e più leggera. Mai il tempo non le era parso così lungo e abbondante come quella mattina! o le mani lavoravano troppo in fretta o troppo in fretta lavorava il suo pensiero.

Anche il salotto non era lo stesso: quello ove si era svolta la disgustosissima scena era un salotto verde, con grandi fiori rossastri, nelle pareti, tappezzate di seta: questo era un salotto, in cui le pareti, i mobili, erano coperti di seta azzurra, splendente, con fiorellini bianchi, di mughetto, a rari intervalli.

Quella miseria lo agghiacciava. La stanza non era sucida, anzi ai muri vi si vedeva ancora una carta chiara, a fiorellini oscuri, che le avrebbe data un'aria di lindura; ma le tende mancavano, e così vuota pareva anche più grande. Evidentemente si trattava di una di quelle miserie cittadine, pulite e guardinghe, che si nascondono lungamente, arrivando nel silenzio di tutti gli abbandoni alle più inverosimili estremit