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Aggiornato: 29 settembre 2025


Tu non a me sul fin di mia vecchiezza Gli occhi componi; io son, che morta omai Sul tuo più vago fior di giovinezza Mando sotterra te che tanto amai. Qual ti far

Come sei buono, Damiano! gli bisbigliava Fior d'oro. Sfido io! rispondeva egli, con quel suo piglio che volentieri girava al comico. Son buono, perchè sono felice. E sono felice.... Perchè? domandava lei, con accento di cara malizia. Perchè.... ripigliava Damiano, girando un po' largo, per voglia di ridere. Perchè ci ho la mia Gioiosa Guardia che amo tanto....

Ah, Filippino!... Ma se lo dicevo io!... Questo qua veramente mi ha preso a proteggere. Fior d'oro si mosse verso il marito, cercando di chetarlo collo sguardo. Gi

Vedi? gli disse sorridendo Fior d'oro. Bisogna andare, perchè non n'abbia a scrivere altrettante. Andare, riprese Damiano, più Damiano che mai in quell'ora, e dirgli quel no, che avrei potuto mettere in carta?

Io provai un di rabbia a veder vestiti colla camicia rossa individui che non appartenevano all'Italia; saranno stati fior di soldati, eccellenti ragazzi, patriotti e repubblicani a prova di bomba, ma abituato a diffidare degli altri, m'annoiava un pensiero: Chi sa, se noi avessimo vinto che tutto il vanto della vittoria non fosse attribuito a quei Francesi che erano nelle nostre file, e che invece tutte le invettive non si fossero volte al nostro indirizzo, qualora le sorti dell'armi non ci fossero state propizie?! Eppoi chi si sacrifica per un'idea buona, non può fare a meno di nutrire una certa ambizione, ed io sentiva quella di far parte di un corpo esclusivamente composto d'Italiani, se non altro per mostrare che pochi o molti, anche nella nostra patria vi sono dei giovani sempre pronti a versare il lor sangue per la repubblica.

A Bologna fu mestieri fermarsi fino al giorno dipoi; s'immagini chiunque ha fior di senno, con qual malumore: malumore che ci cresceva a mille doppi, vedendo come la celebra guardia di sicurezza seguisse come un cagnolino tutte le nostre pedate.

Il cielo era tutto bianco, simile a una compagine di veli sovrapposti in mezzo a cui l'aria circolasse producendo larghe e mobili pieghe. Qualcuno di quei veli pareva a quando a quando distaccarsi, avvicinarsi alla terra, quasi radere la cima degli alberi, lacerarsi, ridursi in lembi cadenti, tremolare a fior del suolo, vanire. Le linee dalle alture si volgevano indeterminate verso il fondo, si scomponevano, si ricomponevano, in lontananze illusorie, come un paese in un sogno, senza realit

Io non sapevo che il signor Lorenzo fosse un briccone di questa fatta, e l'ho sempre avuto in conto di un giovine dabbene. Ma ora, come potrei farne senza? Mi tiene i conti così pulitamente! Bisogna vedere che fior di scrittura!... Oh! se non è altro che questo, rispose il compare, io ci ho proprio quello che fa al caso vostro. Davvero?

Quello, o ch'io sogno, è il vostro genero; gridò egli con ostentazione di allegrezza, più fatta per consolar l'ospite, che per esprimere il vero sentimento dell'animo. Capite, Fior d'oro? incalzò, rivolto alla contessa, mentre stendeva pure la mano al suo antico aiutante. Vostro genero! vostro genero!

So che l'ora è una goccia, che dal vertice scende al fiume per vie ridenti o cupe; or rugiada d'un fior, or scarsa lagrima ai dolori che spetrano la rupe. So che il Tempo tra i doni è il sol che esiguo Iddio comparte a' suoi figliuoli eguale; ma quel che il perde al bell'ordito ingiuria della sua tela povera e mortale.

Parola Del Giorno

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