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Aggiornato: 4 giugno 2025


e la faccia del sol nascere ombrata, si` che per temperanza di vapori l'occhio la sostenea lunga fiata: cosi` dentro una nuvola di fiori che da le mani angeliche saliva e ricadeva in giu` dentro e di fori, sovra candido vel cinta d'uliva donna m'apparve, sotto verde manto vestita di color di fiamma viva.

67 Gli fu nel primier odio ritornata Angelica; e gli parve troppo indegna d'esser, non che lungi seguitata, ma che per lei pur mezza lega vegna. Per Baiardo riaver tutta fiata verso India in Sericana andar disegna, perché l'onor suo lo stringe a farlo, per averne gi

Credo di averne quanto basta per questa fiata. Ci andrò un altro . Per il momento, vado a veder di meglio: una principessa russa, a cui mi

OTTAV. ; tu stesso, altra fíata, tu mel dicesti. I piú segreti affetti del travagliato animo tuo, qual padre tenero a figlia, a me svelavi allora. Rimembra, deh! ch'io teco anco ne piansi. Ma, il nieghi? Io giá maggior di me son fatta. Necessitá fa prodi anco i men forti.

Intanto, combattuto ed incerto, continuava l'incominciato lavoro; il primo sole lo trovava dinanzi al suo quadro, da cui non toglievasi fino al toccar delle nove; a quell'ora, gittati da parte pennelli e tavolozza, correva a precipizio verso le scuole del liceo, e qualche fiata colle lagrime negli occhi.

Io gia pensando; e quei disse: <<Tu pensi forse a questa ruina ch'e` guardata da quell'ira bestial ch'i' ora spensi. Or vo' che sappi che l'altra fiata ch'i' discesi qua giu` nel basso inferno, questa roccia non era ancor cascata. Ma certo poco pria, se ben discerno, che venisse colui che la gran preda levo` a Dite del cerchio superno,

come schiera d’ape che s’infiora una fïata e una si ritorna l

O dolce stella, quali e quante gemme mi dimostraro che nostra giustizia effetto sia del ciel che tu ingemme! Per ch'io prego la mente in che s'inizia tuo moto e tua virtute, che rimiri ond'esce il fummo che 'l tuo raggio vizia; si` ch'un'altra fiata omai s'adiri del comperare e vender dentro al templo che si muro` di segni e di martiri.

Soperato dunque e vinto finalmente dal fugace desio, vágli impetuoso drieto, dovunque la falsa incantatrice, losingando, a in guisa di calamita lo smarrito animo tira, passando tutta fiata per sogni, chimere ed amorose favole, quali sono le «fizzioni macaronesche», come gli appellano, di Merlino, li sonetti, ed altre assai vane frascuzze, per signar il tempo da la giovenezza inutilmente trapassato, in fin che poi nel laberinto di qualche travaglio si ritrova essere: cosa che 'l piú de le volte dopo gli piaceri sòle a gli gioveni accascare.

e sanza udire e dir pensoso andai lunga fïata rimirando lui, , per lo foco, in l

Parola Del Giorno

drizzargli

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