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Aggiornato: 14 giugno 2025
E dentro a l'un senti' cominciar: <<Quando lo raggio de la grazia, onde s'accende verace amore e che poi cresce amando, multiplicato in te tanto resplende, che ti conduce su per quella scala u' sanza risalir nessun discende; qual ti negasse il vin de la sua fiala per la tua sete, in liberta` non fora se non com'acqua ch'al mar non si cala.
Prese in seguito la lettera, e cavò di sotto il guanciale la piccola fiala, cui suo fratello gli aveva portato il mattino. La camera di Regina era rischiarata da una veilleuse posta sul mobile vicino al capezzale. Il fondo di essa era immerso nell'ombra. Ma la fioca luce, che sprigionavasi di sotto ad un abat-jour di alabastro, cadeva in pieno sul sembiante della giovane.
Mortella. Bene. La Salvestra. Quella febbretta è caduta, le sembra? Mortella. Sì. La Salvestra. Non si sente più bruciare? Mortella. No. La Salvestra. Ha la fronte un po’ sudaticcia. Desidera qualche cosa? Mortella prende una fiala d’essenza, ne versa nel fazzoletto, lo fiuta, si terge la fronte, il collo sotto l’orecchio. Mortella. Ho sentito battere all’uscio. La voce di Giana.
Ella aveva la voce fioca e carezzevole, senza alcun accento insolito. Tranne l'insistenza nel persuadermi ad andarmene, null'altro accusava in lei il proposito funesto. Ella pareva prostrata di forze ma calma. Di tratto in tratto chiudeva gli occhi, come se il sonno le aggravasse le palpebre. Che fare? Lasciarla? Ma la sua calma a punto mi spaventava. Una tale calma non poteva venirle che dalla fermezza del proposito. Che fare? Tutto considerato, anche la mia presenza durante la notte sarebbe stata vana. Ella avrebbe potuto benissimo mandare ad effetto il suo pensiero, essendosi preparata, avendo pronto il mezzo. Questo mezzo era veramente la morfina? E dove teneva ella nascosta la fiala? sotto il guanciale? Nel cassetto del tavolo da notte? In che modo farne ricerca? Bisognava palesare tutto, dire all'improvviso: "Io so che tu ti vuoi uccidere." Ma quale scena sarebbe seguita? Non sarebbe stato possibile nascondere il resto. E che notte, allora, sarebbe stata quella? Tante perplessit
Adesso mi lavo, vedrai che muto colore. Invece rimase così. Betta l'osservava colla fiala in mano pensando gi
Spero, proseguì freddamente il duca, che sarete, signora, abbastanza coraggiosa perchè nessuno sia forzato a versare il vostro sangue. Ecco, esclamò Marco, ecco il veleno, col quale assassinò sua cognata. E consegnò al duca la fiala, che sin dal primo momento egli aveva scorto su di un tavolino, vicino a Gabriella. Ah! era forse quello destinato per donna Livia, pensò il duca prendendola.
Ed affranta da quello sforzo supremo, di cui la religione soltanto aveva potuto renderla capace, coll'esaltazione di una martire, si assise. Ah! tu hai salvato la duchessa! esclamò Camilla. Ebbene muori!... Le fece fiutare a lungo una fiala: pensò anche che forse sua cognata conosceva tutti i suoi segreti, poichè aveva parlato di veleni. La povera Gabriella era gi
Ella prese di sul tavolo una fiala e me la porse. E io la fiutai a lungo per fare qualche cosa, per avere il tempo di preparare un'altra qualunque frase. Non riuscivo a dissipare la mia confusione, a riconquistare la mia franchezza. Sentivo che ogni intimit
Bene, rispose a Marco. Esaminò attentamente la fiala, indi la depose innanzi a Camilla. Ella fremette. Non aveva mai creduto in Dio; ed ora, per suo maggior tormento, credeva nella sua collera. Esitava...... Che! occorrerebbero incitamenti? le disse il duca con uno sprezzo umiliante.
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