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36 E come quel ch'avea il pensier ben fermo di quanto volea far, si mosse ratto; e perché alla donzella essere schermo, e la fera assalir potesse a un tratto, entrò fra l'orca e lei col palischermo, nel fodero lasciando il brando piatto: l'ancora con la gomona in man prese; poi con gran cor l'orribil mostro attese.

Jésus, ce que tu fis, qui jamais le fera? Nous, vieillards nès d'hier, qui nous rajeunira? A. De Musset. Rolla.

Ivi almen so, che me odiranno i sassi: E al mio dolor risponderanno, i monti: Ivi al men so, che gli sospir ch'io trassi E quei ch'io traggio, ad uno, ad uno, fien conti Ivi al men so, che le fatiche, e i passi Fian note, a selve a boschi, a fiumi, e a fonti: Ivi al men so, che ogni fera sdegnosa Fia più che te: dil mio penar pietosa.

35 L'un ch'avea fin a l'elsa ne la pancia la spada immersa alla maligna fera, Francesco primo, avea scritto, di Francia; Massimigliano d'Austria a par seco era; e Carlo quinto imperator, di lancia avea passato il mostro alla gorgiera; e l'altro, che di stral gli fige il petto, l'ottavo Enrigo d'Inghilterra è detto.

61 Come di lei s'accorse Orlando stolto, per ritenerla si levò di botto: così gli piacque il delicato volto, così ne venne immantinente giotto. D'averla amata e riverita molto ogni ricordo era in lui guasto e rotto. Gli corre dietro, e tien quella maniera che terria il cane a seguitar la fera.

Ciò che al piú vil de' servi miei non vieta forza di legge, il susurrar del volgo fia che s'attenti oggi a Neron vietarlo? POPPEA Alto signor, sola mia vita; ingombro di cure ognora, e dal mio fianco lungi, me tieni in fera angoscia. E che? non fia, ch'io lieto mai del nostro amor ti vegga? NER. Lunge da te, Poppea, mi tien talvolta il nostro amor; null'altro mai.

Passandogli vicina, così alta, così bella, così bionda, Nora non guardò il Casalbara, ma arrossì abbassando un po' il capo. Una fera primizia da imperator! ripetè il Kloss, dandogli un altro colpo nel gomito. Il giorno dopo cominciarono a passare sotto le finestre, il Casalbara ancora più roseo, più biondo, colle scarpettine dal tacco alto che scricchiolavano. Nora era alla finestra.

33 E qual sagace can, nel monte usato a volpi o lepri dar spesso la caccia, che se la fera andar vede da un lato, ne va da un altro, e par sprezzi la traccia; al varco poi lo sentono arrivato, che l'ha gi