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Fur gravissimi forse i delitti Che macchiaron la vita del tristo; Ma piangendoli a' piedi di Cristo, Spera in ciel perdonato salir. Ed anco a tal dannato a fera morte Religïon moltiplica sua cura: Ella sola al gran passo il rende forte, Che vinta da terror fora natura. Arrivato d'un tempio appo le porte Perchè il fermano? Oh ciel! che raffigura?

O Regina del Ciel, non è sgombrata La fera lue da tutti i nostri lidi! Piange al flagel Dertona sconsolata, E d'altre sponde a te s'elevan gridi: Piet

Guglielmo si vedea di Monferrato fra quei che morto avean la brutta fera; ed eran pochi verso gl'infiniti ch'ella v'avea chi morti e chi feriti. 54 In giuochi onesti e parlamenti lieti, dopo mangiar, spesero il caldo giorno, corcati su finissimi tapeti tra gli arbuscelli ond'era il rivo adorno.

«Un amnistie générale fera disparaître les traces des discords civiles. L'Italie, desormais maitresse de ses destinées, n'aura plus qu'

45 Astolfo tutto a un tempo, ch'era quivi, che questo Orlando fosse, ebbe palese per alcun segno che dai vecchi divi su nel terrestre paradiso intese. Altrimente restavan tutti privi di cognizion di quel signor cortese; che per lungo sprezzarsi, come stolto, avea di fera, più che d'uomo, il volto.

"Maravigliosa", esclamò il Casalbara, dandosi un colpetto di mano ai ricciolini biondi, alzandosi in piedi per farsi vedere, e fissando Nora col canocchiale. Una fera primizia da imperator! L'occhio profondo di Nora si fissò lungamente sul biondo senatore, ed ebbe una carezza così calda, così penetrante che gli fece sentire un dolorino acuto sotto il ginocchio, fasciato di lana.

Stolto sarai se darmi 'l nieghi, ché nol facendo ti verrá la morte! Morte, fera crudele, ai lunghi prieghi che le sian fatti acciò non ti divore, immobil sta, non che punto si pieghi. Ma se remetti ne le man mie il core e per altrove porlo indi nol svelli, non fia perché abbi tu di lei timore.

NER. Dimmi; tremavi quel , che tratto a necessaria morte il suo fratel cadeva? e il , che rea pronunziavi tu stesso la superba madre mia, che nemica erati fera, tremavi tu? SENECA Che ascolto io mai? l'infame giorno esecrando rimembrar tu ardisci?

110 Ferì negli occhi l'incantato lume di quella fera, e fece al modo usato. Quale o trota o scaglion va giù pel fiume c'ha con calcina il montanar turbato, tal si vedea ne le marine schiume il mostro orribilmente riversciato. Di qua di l

quando Icaro misero le reni sentì spennar per la scaldata cera, gridando il padre a lui «Mala via tieni!», che fu la mia, quando vidi ch’i’ era ne l’aere d’ogne parte, e vidi spenta ogne veduta fuor che de la fera. Ella sen va notando lenta lenta; rota e discende, ma non me n’accorgo se non che al viso e di sotto mi venta.