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Aggiornato: 10 giugno 2025


Cantar vorrei sue lodi, o fresche linfe: linfe fresche di Cirra, or dati bere a chi dicer d'un Febo novo brama! Girolamo sol dico, in cui non spere piú di me affaticar altrui le ninfe, ché piú di me, so bene, altrui non l'ama. H or che per prova, Amor, t'intesi a pieno I n fiamme ove giá n'alsi e 'n ghiaccio n'arsi, E cco mi tieni d'altro dol a freno.

«Delle tue figlie, tre ne possiede Giove padre, sovrano d'ogni cosa; tre ne sposò il signore che governa il ponto; di due Febo governa i talami; ed una l'ebbe Ermete, il buon figlio di Maia: ché cosí Amore e Cipride li convinsero a venire nascostamente alla tua casa, a rapire le nove giovinette.

Su ne le piú levate cime, donde Febo riporta il mattutino giorno, un monte, c'ha l'inaccessibil sponde e cento millia passi volge intorno, vidi che al ciel lunar il capo asconde e par che tocchi i piedi a Capricorno. fui chiamato d'una nebbia scura: Vieni oggimai, o santa creatura!

12 Nuovi trofei pon su la riva d'Oglio; ch'in mezzo a ferri, a fuochi, a navi, a ruote ha sparso alcun tanto ben scritto foglio, che 'l vicin fiume invidia aver gli puote. Appresso a questo un Ercol Bentivoglio fa chiaro il vostro onor con chiare note, e Renato Trivulcio, e 'l mio Guidetto, e 'l Molza, a dir di voi da Febo eletto.

Tu de la , tu de gli altar difesa, Unica tu de Rodïani aita; La fiamma rea per questi altari accesa Spegnesti tu; fosti a la debil vita Di canuti e d'infanti alto riparo; Ciascuno al fin le forze tue salvaro. Nei secoli avvenir, fra sudor tanti, I rischi tuoi ben d'ogni gloria degni Quanto grave imporran peso di canti Ai cari a Febo, ed a' sublimi ingegni?

Mancano alla minore le stanze 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, e 18; perciocchè dall'ultimo verso della st. 8. Sangue di Febo e de le muse amico, si trapassa alla st. che comincia, Quinci ben pronto agli ultimi soccorsi, che perciò è la 9 nell'Amed. min. e la 19 nella maggiore. Nella st. 34 della magg. Travolve intorno formidabil lume. Ma nella minore, st. 24: Involve intorno formidabil lume.

CONSIGLIO DI STATO: I. Consiglio legislativo: DE BERNARDI Stefano presidente MAESTRI Giovanni BAZZETTA Giovanni SANFERMO Rocco D'ADDA Febo BARGNANI Cesare M

In ciascun circolo v'ha gente infinita: i casti nel circolo della Luna, i guerrieri in quello di Marte, i sapienti in quello di Febo, e cosí degli altri. La ruota del tempo presente è in movimento; le altre due no. E quella del futuro è coperta di tal velo, che, per quante forme ed immagini d'uomini vi appariscano, non ne lascia distinguere alcuna.

No il cuore aperto agli affanni non è mai sterile; e se tu vi versi, benefica rugiada, una lagrima sola, ei ti cresce e ti educa rigoglioso l'albero del sacrifizio. Febo continuava ad assalire, e la lodoletta a schermirsi ma poi che i Fati avevano così fermato, non vi fu più scampo per essa.

Sono alcuni li quali credono, percioché sanno Danne amata da Febo e in lauro convertita, essendo Febo e il primo autore e fautore de' poeti stato e similmente triunfatore, per amore a quelle frondi portato, di quelle le sue cetere e i triunfi aver coronati; e quinci essere stato preso esempio dagli uomini, e per conseguente essere quello, che da Febo fu prima fatto, cagione di tale coronazione e di tai frondi infino a questo giorno a' poeti e agl'imperadori.

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