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Aggiornato: 9 giugno 2025


Conduciamolo dunque dalla marchesa Clementina, poichè non c'è altro a farne di lui, «e naufragar gli è dolce in questo mare». La marchesa era seduta su d'un canapè, colla testa appoggiata contro la spalliera e le braccia abbandonate sulle ginocchia, in atto di persona stanca.

Io non disprezzo i ricchi, e non li invidio. La ricchezza può esser dono del cielo; può essere anticipata maledizione. Nessuna cosa al mondo bisogna stimarla oltre l'uso che l'uomo può farne; e ben di rado, o mai, l'oro potr

Tuo padre, come pure la tua povera mamma, erano due degne e sante creature che ti stanno guardando di lassù e che ti proteggeranno contro i pericoli della vita. Son qua, se lo crede necessario, disse il giovinetto. Hai tu pensato qualche volta a quello che vorrai farne della tua vita? cominciò a bruciapelo don Ignazio.

Ciò accadde al dopo pranzo, e verso sera i nuovi ospiti si rimisero in viaggio per Epurville, ove sollecitarono i cognati di andarli a trovare, ma più nella lusinga di far pompa di magnificenza, che per desiderio di farne lor fruire le bellezze.

Allora divenne un tantino superbo; sdegnava quasi di parlare co' suoi inferiori ed allorquando non poteva farne a meno adoperava frasi e maniere ch'egli credeva proprie alle persone d'alto affare. Voleva darsi dell'importanza. Camminava a tal uopo diritto nella persona, a passi gravi e misurati.

Per l'appunto, ed io non voglio farne su me l'esperienza. Il Bonaldi, col quale ho una certa dimestichezza, mi ha scritto che se il dramma gli va a' versi, lo paga; e questo è l'essenziale. A Genova egli verr

Gisfredo stese la mano come persona avvezza a simili presenti, se gli ripose sotto la veste, ringraziò inchinando il capo, e tornò nel primo atteggiamento. Anselmo aggiungeva: «Fisco coll'anima, or che gli hai avuti, dimmi almeno che vuoi farne

Il capitano Thompson si contentò di farne gli elogi perché dovendo ricondurre la signorina a bordo, e ricordandosi di quella tale inciampata, credette indispensabile il mantenersi moderatissimo. Un altro motivo, diciamolo pure, trattenne il capitano Thompson da certe indulgenze che la professione sua qualche volta permette: ed era, il desiderio di piacere alla Aurelia.

Da prima, milord, è mestieri conoscere il nome della persona che piglia a sua carico l'esistenza del trovatello cui le si affida, ed in seguito che vuole ella farne. In questo caso, madama riprese con solennit

I Promessi Sposi. I Promessi Sposi furono qualche cosa d'impreveduto e di singolare, non pure nella letteratura italiana, ma nella vita stessa del Manzoni. Per quanto i Cattolici abbiano desiderato farne il loro proprio romanzo, nessuno avrebbe mai immaginato che dalle mani dell'Autore degl'Inni Sacri e delle Osservazioni sulla Morale cattolica sarebbero usciti i tipi di Don Abbondio e della Signora di Monza. Come intorno alla conversione religiosa, furono fatte e scritte parecchie congetture intorno alla vera origine dei Promessi Sposi. Pare che, nel primo concetto, il soggetto principale del romanzo dovesse essere la conversione dell'Innominato; e ci vuol poca fatica a indovinare da quella scelta, che il Manzoni voleva ancora col proprio romanzo adombrarci un episodio della propria vita. Secondo il Sainte-Beuve, l'idea di eleggere la forma del romanzo sarebbe venuta al Manzoni dall'intendere che in quel tempo il Fauriel meditava anch'esso un romanzo storico, del quale pare che la scena dovesse collocarsi in Provenza. Ma poichè l'affermazione del Sainte-Beuve mi pare alquanto vaga o non è probabile che il Manzoni abbia fatto un romanzo solamente perchè il Fauriel ne volea fare un altro, ma più tosto si crederebbe vero il contrario, cioè che il Fauriel trovandosi a Brusuglio, quando il Manzoni avea gi

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