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Aggiornato: 8 giugno 2025


A sinistra del terrazzo, e verso le pianure della Linguadoca, eravi il gabinetto di Emilia, benissimo assortito di libri, di disegni, di strumenti musicali, di qualche garrullo uccelletto e di fiori i più ricercati; quivi, occupata nello studio delle belle arti, essa le coltivava con successo, giacchè molto convenivano al gusto ed al carattere di lei.

Eravi in Firenze un savio e buon frate pistoiese, il padre Bonaventura, che fino dall’ultime fazioni della terra natale, abborrendo da tanti eccidi, si era reso monaco eremitano nel convento di S. Spirito. I rettori di Firenze come seppero che costui era amico intimo di ser Lippo de’ Vergiolesi, molto si rallegrarono, non vedendo ambasciatore più adatto allo scopo.

Eravi poi una creatura che sempre, a dispetto de' suoi terrori, le richiamava il Lautrec; una creatura per cui provava un effetto particolarissimo: il fanciullo Armando, la cui immagine infantile ella avea fatto ritrarre da uno scolaro di Raffaello, e che ogni tanto contemplava con una passione ineffabile, la quale tanto più facevasi forte, quanto più doveva star nascosta, che sarebbe caduta morta di vergogna, se al Palavicino fosse trapelato mai nulla di quanto era accaduto.

Il Conte a tali parole tutto s'agitava, poichè non eravi cosa che maggiormente gli eccitasse la bile quanto l'udir fare sprezzo de' suoi amici di campagna, a lui cari perchè i soli che in grazia de' suoi pranzi lo corteggiassero costantemente.

In un'altra parte dell'isola eravi la chiesa di San Giulio con bei pavimenti a musaico, e due colonne di serpentino che sostengono la tribuna. Dalla sponda del lago vi si saliva su grandissimi gradini formati di sasso indigeno. Presso alla chiesa era allora un monastero che fu demolito, ed ora non se ne serba traccia.

Dall'altra parte della valle, proprio in faccia ai viaggiatori, eravi un passaggio fra le rocce, che guidava in Guascogna. Cost

Quella conferenza inaspettata avevagli dimostrato a un tempo tutta la tenerezza dell'amore di Emilia, e tutta la fermezza della di lei risoluzione. La sua disperazione erasi rinnovata con maggior forza, e non eravi considerazione bastante per acquietarlo. L'immagine di Emilia, la di lei voce ed i suoi sguardi, si presentavano incessantemente alla di lui fantasia, e qualunque sentimento era bandito dal suo cuore, eccettuato la disperazione e l'amore. Un'ora prima della mezzanotte ritornò da Teresa per sentir parlar di Emilia e trovarsi ancora nel luogo gi

Dalle finestre si scopriva, al disopra delle pergole, il ricco paese che estendevasi all'occidente, e si scorgevano a sinistra gli orribili precipizi dei Pirenei. Vicino alla biblioteca eravi un terrazzo munito di piante rare e preziose.

Esso occupava un ricchissimo palazzo, i di cui ampi locali capivano a meraviglia le innumerevoli educande; eravi annesso un delizioso giardino, in cui nelle ore destinate al sollievo si lasciavano libere ricrearsi quelle giovinette avide sempre di moto e d'aria.

Il conte ripetè alle guide la prima di queste due domande: n'ebbe risposta ambigua; e soggiunsero che se la notte si avanzava, sarebbe stato meglio fermarsi, finchè sorgesse la luna. «Ma adesso non si può forse viaggiare con sicurezzadisse il conte. Le guide l'assicurarono che non eravi nessun pericolo, ed andarono innanzi.

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