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Immagina che io sia un editore; ti prendo un volume, il tuo primo volume, e ti anticipo mille lire. E se non lo scriverò? Ne scriverai parecchi.

È per lei.... Grazie, Dario!... E se sarai editore sfortunato, ricordati che lo hai voluto tu! Questo distacco mi lasciò più triste. E durante una settimana, assieme col senso di soffocamento sotto le macerie di un vasto edifizio crollatomi addosso, mi tenne nel solito stato di sonnambolico sbalordimento.

Io, vedi, se avessi un poema da finire, e sperassi con fondamento di trovare un editore, lo butterei dalla finestra, il poema, solo per un sorriso della signorina Wilson. Che! come? balbettai. Ma tu, fradicio di letteratura, non capisci più niente di niente; continuò Filippo, infervorato nel suo ragionamento. Ebbene, tanto meglio; sei uno di meno in giostra.

Eppure questo libro non poteva scriverlo. Avrebbe avuto bisogno di sei mesi di quiete, per dedicarsi ad esso solo, per lavorarvi con tutte le forze, senza occuparsi d'altro, senza pensiero del domani. Ed in questi sei mesi come si sarebbe vissuti? Morendo? Il padrone di casa doveva essere pagato, si doveva pranzare la mattina e cenare la sera; la madre spesso avea bisogno di medicine, di buon vino, di una serva che le togliesse dalle spalle il grosso delle faccende domestiche. Forse in quei sei mesi il pubblico avrebbe dimenticato il giovane autore, forse egli non avrebbe più trovato un editore, forse il libro non avrebbe trovato neppure un tipografo: come scrivere con la prospettiva della miseria, del freddo e della fame? Si ha un bel dire che le difficolt

Per sei mesi aveva lavorato con De Nittis al compimento della grande edizione, abbandonata in ultimo dal povero Giorgi, trovando per essa in Germania il medesimo editore, che pubblicava finalmente le opere del Palestrina; poi quello studio musicale, sviluppandole una intensa passione per la primitiva arte cristiana, l'aveva trascinata anche più lungi dal mondo. Nell'ammirabile rinnovamento, operato dal cristianesimo su tutta l'arte antica, la sua anima di fanciulla era stata vivamente colpita dalla originalit

Unico avrebbe potuto e dovuto scriverla degnamente G. B. Niccolini; ed è morto, e aspetta tuttavia anch'egli la sua. Ma, l'edizione del Dante Foscoliano mi costò ben altre fatiche. M'offersi, com'era debito mio verso il generoso editore, di dirigere tutto il lavoro e corregger le prove.

Il buon Compagno, nella sua passione pei libri che lo accompagnò sino all’ultimo respiro, lo aveva egli stesso ordinato per lei ad un editore di Napoli; e volle il destino che le tre parole liberatrici non le giungessero che come voce d’oltre tomba. Lavora, non disperarti.

Il Botta dava a leggere al giovine Manzoni il manoscritto della sua Storia della Indipendenza degli Stati Uniti, della quale il Manzoni scriveva con entusiasmo all'amico Pagani, dicendogli, tra l'altre cose: "Credi che, dopo i nostri storici vecchi, nulla d'eguale è mai comparso in Italia," e gli raccomandava di trovargli un editore in Italia. L'editore non si potè trovare.

Il signor Salfi è da considerarsi dunque nell'occasione presente non come semplice editore, ma come cooperatore col signor Ginguené.

Ma prontamente io interruppi quello stupore con la seguente nozione bibliografica: Centocinquant'anni fa, il gesuita Lucchesini scrisse un opuscolo intitolato: Sciocchezze scoperte nelle opere del Machiavelli dal Padre Lucchesini. L'arguto editore stampò in abbreviazione sulla costola del libro: Sciocchezze del Padre Lucchesini.