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Il signor Almirante dubitò sempre di aver perduta per quel fatto la vostra protezione. E ricordava spesso e ricorda ancora che a don Francisco, se questi avesse voluto ascoltarlo, avrebbe salvata la vita. Di questo fui testimone, e potrei star mallevadore ancor io.

Tu almeno conservi una consolazione, ed è che da questa vita trapasserai alle gioie celesti. A me poi dubito forte che questo mi venga concesso; perocchè, quantunque io non abbia parte nella morte di Francesco Cènci, pure mi è forza rendermi in colpa per avere altra volta macchinato contro la sua vita, ed acconsentito che lo uccidessero.

Certo che non l'ho fatto da par mio: fidarmi de ladri! Voi siate i benvenuti! RONCA. Dubito che sarete il mal trovato. ASTROLOGO. Buon giorno, discepoli miei cari, se lo meritate! GRAMIGNA. Mal giorno e mal anno al nostro caro maestro, ché so che lo meritate! ASTROLOGO. Se non lo meritate, ve lo toglio e non ve lo dono.

Oggi, prima di partire, mi sono recato a rivedere le rovine del castello è il primo giorno di settembre, mancano sei mesi all'epoca della mia morte sei mesi, meno dieci giorni giacchè non dubito che morrò in quel giorno prefisso. Ho concepito lo strano desiderio che rimanga alcuna memoria di me.

Tutti i primieri timori tornarono a colpirla più forte, persuasa non fosse più errore dell'immaginazione, ma un avvertimento del destino che doveva subire: non dubitò che la sua zia non fosse stata immolata, e forse in quella medesima stanza ove aveano tratto anche lei pel medesimo oggetto. Il contegno e le parole di Bernardino a proposito della zia confermavano le sue idee lugubri.

DON IGNAZIO. Ma per tôrlo da questo sospetto, andiamo ora a sposarla; andiamo, caro fratello, non mi far cosí strugere a poco a poco, ché dubito non rimarrá nulla d'intiero insin a sera.

AMASIO. O Dio, che ostinato uomo è costui! e quando stimo che cominci a riconoscersi a poco a poco, io lo veggio indurito piú che mai. PEDOFILO. Io son stato cheto insino adesso per veder dove avea a parar la favola. Ella si ha chiarito del tutto: io dubito che non siate stato ingannato da alcuno.

Perchè non vuoi piegarti all'evidenza? insistette Folco. Ma che fosse amico tuo non ho mai dubitato! esclamò Gioconda. Dubito sempre che sia amico mio.... È un'impressione; potrò ravvedermi col tempo.

Occupati dai loro pensieri, i viaggiatori restarono in silenzio per più di un'ora, meno qualche domanda che faceva tratto tratto Dupont sulla direzione della strada, o qualche esclamazione di Annetta sugli oggetti che il crepuscolo lasciava vedere imperfettamente. Infine scorsero lumi alle falde di un monte, e Lodovico non dubitò più non fosse la desiata citt

Bisogna per finirla venir al tronco, per non aver a goderci insieme di nascosto; e se non volevate venir ad un tal tronco, non bisognava sposarci insieme. AMASIO. Come sei tu giaciuto meco, in sogno od in farnetico? ERASTO. La notte passata non sète voi venuta a giacer meco insino all'alba? AMASIO. Veggio che non solo sei pazzo, ma dubito, se tratto molto teco, che non impazzisca ancor io.