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In ogni modo è sempre un interesse enorme. È il dieci per cento al mese. Qui si tratterebbe di un'operazione di tutta fiducia. Il mio amico è troppo onesto, troppo gentiluomo per cercare a chichessia un centesimo senza la sicurezza. Oh signore!... ... morale e materiale.... Non ne dubito! ... della restituzione.... Può imaginarsi! ... alla scadenza. Non se ne parli!

Allora dicono è piú suggestiva. Vuoi? Vi ripeto che ve ne dispenso. Hai torto. Sono brava. Non ne dubito. Io ve ne dispenso per non abusare del vostro zelo. Mi sembrate gi

«Se dirlo fosse farlo, non dubito che sarebbe; ma quei Cavalieri non avevano sembiante di cedere così leggeri; vedrete che a mangiarli saranno più di due bocconi.» «Questo è perchè i sessanta anni vedono diversamente dai quaranta; e voi oggimai, signor Contestabile, siete più proprio a dire proverbii, che a menare colpi di spada

"No!... Minerva è propizia al mio poeta! "Io sono un savio dalla fronte lieta!... "Rido, ma penso! Ahi!... dubito "Che la mia Musa, de' miei baci stanca, "Or m'abbandoni!... Gi

Sicuro, replicò il Sangonetto, ma supponete che nel calice dei marchesi, nostri padroni, ci sia della feccia, e che Giacomo Pico sia giunto a questo bivio, di gittare, o di bere. Spiegatevi meglio; ci vedo buio pesto, finora. Ecco! Rammenterete, io non dubito, la cagione dell'alterco di Giacomo col vostro magnifico messer Pietro Fregoso.

Dubitò, dico, nel principio, quando si mosse l'una e l'altra con furore; ma visto poi come successe il fatto, restò maraviglioso e stupefatto: 27 e poi che fin la lite lor non ebbe, come avean l'altre avute, al primo incontro, nel cor profundamente gli ne 'ncrebbe, dubbioso pur di qualche strano incontro.

Quanto all'esser miope, l'ho creduto, sa? ma ora non ne sono più tanto persuasa, e dubito che lo faccia a posta, per ingannare la gente." "Eccone un'altra; che cosa intenderebbe di dire con questa?" "Niente, niente; ho fatto per celia." E ride, ride, e non c'è verso di cavarne più altro.

ERASTO. Voi vi sète fasciata di sotto cosí stretta per non parer pregna, onde dubito che siate per isconciarvi. AMASIO. Tu piú mi sconci con queste tue sconcie parole. ERASTO. Non fate male a voi al mio figliuolo. Deh, per amor di Dio, non siate cosí crudele che vogliate uccidere ad un tempo il padre e il figlio!

Ma io dubito che voi per qualche altra via piú breve di quella che ho fatto io, siate stati in casa di Gerasto, e abbiate mangiato e bevuto bene, e siate tornato prima di me; e or mi diate la baia che mi muoio di fame.

Or che m'hai portato la morte nella lingua. LECCARDO. Dubito averla portata a me stesso, ché per la mala novella non serò piú medicato come oggi. DON FLAMINIO. Da questo principio posso indovinar la mia sciagura: piú dolente uomo di me non vive sopra la terra! LECCARDO. Al fin, il mal bisogna sapersi ché si possa rimediar a tempo. E dicevano che le nozze si facevano domani all'alba.