United States or Guadeloupe ? Vote for the TOP Country of the Week !


25 Di Merlin posso e di Melissa insieme dolermi, e mi dorrò d'essi in eterno, che dimostrare i frutti del mio seme mi fero dagli spirti de lo 'nferno, per pormi sol con questa falsa speme in servitù; la cagion discerno, se non ch'erano forse invidiosi dei miei dolci, sicuri, almi riposi.

Farotti ben di me volere scemo: son Guido Guinizzelli; e gia` mi purgo per ben dolermi prima ch'a lo stremo>>. Quali ne la tristizia di Ligurgo si fer due figli a riveder la madre, tal mi fec'io, ma non a tanto insurgo, quand'io odo nomar se' stesso il padre mio e de li altri miei miglior che mai rime d'amore usar dolci e leggiadre;

Andai a casa e parlai a mio fratello. Egli mi disapprovò. Non intendo ora dolermi di lui. Era un uomo retto, un uomo di cuore, e fu sempre affettuoso per me che ora ne tengo come posso il posto presso i figli, orbati in sedici mesi di ambedue i genitori. Ma forse allora non ponderò abbastanza l'obbligo morale che gi

23 Deh perché voglio anco di me dolermi? Ch'error, se non d'amarti, unqua commessi? Che maraviglia, se fragili e infermi feminil sensi fur subito oppressi? Perché dovev'io usar ripari e schermi che la somma belt

Di Federico, continuava ella, non posso dolermi molto, non ha mai saputo quale amicizia mi legasse a suo padre; ignora che io possiedo i suoi segreti.... È naturale che egli, cavaliere brillante, ricercato, non abbia potuto occuparsi di me: suscettibile, come tutti i militari valorosi, è giusto che il disonore di una sorella lo abbia offeso al punto, da rendergli impossibile il parlarne.... soprattutto con chi l'aveva in custodia... Ma non dispero disingannarlo.... Se sapesse la verit

42 Di furto ancora, oltre ogni vizio rio, di te, crudele, ho da dolermi molto. Che tu mi tenga il cor, non ti dico io; di questo io vo' che tu ne vada assolto: dico di te, che t'eri fatto mio e poi contra ragion mi ti sei tolto. Renditi, iniquo, a me; che tu sai bene che non si può salvar chi l'altrui tiene.

V olendolo saper, fa' che misure, S cendendo d'alto, le maggior figure: T re volte e quattro il trovarai di sette I n sette versi. Allor indi mi torno, N é possio piú di lei dolermi fina A tanto che sei nosco, alma divina!

E vo' dolermi, e fin ora mi doglio, di te, se più ti veggo fra le squadre del re Agramante o d'altro signor Moro, se non col ferro in man per danno loro. 79 Oh come a quel parlar leva la faccia la bella Bradamante, e ne gioisce!

Io ascoltavo Violet in silenzio, collegando il suo accesso della notte, il suo aspetto triste colla lettera, soffrendo e sforzandomi di non lasciarlo apparire sia per alterezza, sia perchè sentivo non aver diritto ragione di dolermi. Quando tacque non le domandai niente, neppure di dove la lettera fosse venuta. Desideravo solo non se ne parlasse più, preferivo non saper dove quest'uomo fosse, relegarne la immagine fuori, quanto potevo, dalla realt

O cieli, o stelle, o mondo iniquo, o fortuna disleale! ma perché debbo dolermi del cielo e delle stelle, del mondo e della fortuna, se non di me stesso che son stato ministro del mio male? ché una cosa di tanta importanza non dovevo commettere in mano di un furfante, villano, ignorante, traditore. Conosco l'errore quando non ho piú rimedio: non mi è altro restato di conforto che la vendetta.