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Aggiornato: 26 giugno 2025
Praesidet his ergo Baldus caporalis, ab ipso tot mala dependent: Baldo cessante, quid ultra mercator timeat? quid gens peregrina? quid urbs haec? Ad caput, o patres, est ad caput ensis habendus, membra nihil possunt quum spallis testa levatur: frange caput serpae, non amplius illa menazzat! Dixi: nunc vero quaenam sententia vestra est expecto, ut cunctis sit larga licentia fandi.
Non di impugnazione di peccato, però che giá ti dixi che Io el certificai dicendo: «Paulo, bastiti la grazia mia»; ma di impugnazione che faceva di impedire la perfeczione dello spirito, cioè di vedere me nell'essenzia mia, el quale vedere era impedito dalla legge e gravezza del corpo.
E però ti dixi che sostenevano corporalmente e non mentalmente, perché la volontá sensitiva è morta, la quale dá pena e affligge la mente della creatura. Tolta la volontá, è tolta la pena, e ogni cosa portano con reverenzia, reputandosi grazia d'essere tribolati per me, e non desiderano se non quel ch'Io voglio.
E però ti dixi di sopra che coloro che si pascono a la mensa della penitenzia, se non vanno con vera umilitá e che la penitenzia loro non sia posta per principale affecto ma per strumento di virtú, spesse volte per questa mormorazione offendaranno la perfeczione loro.
Dixi summum quod est in literis, non quod aut in me, aut ipsis in meis libris quicquam summum agnoscam: sed quia Dei lumine super nos signato, et identidem nostri affulgente oculis animi, in lectione optimarum literarum versatis, deprehenderim forte, quod sit supremum illud et summum: idque; ipsum aliis interscribendum ingesserim.
In altro modo non farebbe mai peccato neuno, né occulto né palese: occulto è quando non gli dá quello che gli debba dare; palese è quando parturisce e' vizi, sí come Io ti dixi. Adunque bene è la veritá che ogni offesa facta a me si fa col mezzo del proximo. Come le virtú s'aoperano col mezzo del proximo, e perché le virtú sono poste tanto differenti ne le creature.
Decto t'ho della generale obbedienzia; e, perché Io so che la tua volontá è che Io ti parli de l'obbedienzia piú particulare, perfectissima, però ti narrarò ora di questa seconda, la quale non esce però della prima, ma è piú perfecta: perché giá ti dixi che elle erano unite insieme per sí facto modo, che separare non si possono.
Sí che vedi che in neuno modo questo lume, unito el caldo e il colore a esso lume, si può dividere: né per piccolo desiderio che porti l'anima ricevendo questo Sacramento, né per difecto che fusse ne l'anima che 'l riceve né di colui che 'l ministra; sí come Io ti dixi del sole, el quale, stando in su la cosa immonda, non si lorda però.
Fogli Io bene sostenere, sí com'Io ti dixi, per farli crescere in fede e in speranza e per rimunerarli delle lore fadighe; ma non lo' manco mai in veruna cosa che lo' bisogni.
È vero che s'accende piú e meno, sí com'Io ti dixi, secondo che portará e dará materia a questo fuoco; però che, bene che tucti abbiate una medesima materia, cioè che tucti siate creati a la imagine e similitudine mia e abbiate el lume del sancto baptesmo voi cristiani, nondimeno ogniuno può crescere in amore e in virtú, secondo che piace a voi, mediante la grazia mia.
Parola Del Giorno
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