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Luciano nei suoi Dialoghi ce la mostra sotto un aspetto veramente tipico. E vi fu pure una certa Philoenis la cui passione libertina non conosceva limiti, ella aveva così pronunziata l’escrescenza delle parti genitali, da andare alla ricerca delle donne vergini, ed arrivava fino a sodomizzare i ragazzi. Marziale racconta che ella abusò di dodici giovanette in un giorno solo!

Riandava i vari discorsi, ricordava certe frasi degli ultimi dialoghi; ora gli venivano spontanee le risposte; delle risposte da levarle il pelo addirittura! E domandava a stesso come mai non gli erano corse alle labbra su quel subito, quale strana potenza esercitava quella donna su di lui per fargli perdere la bussola a quel modo!

Mi immergevo in letture difficili. Libri lasciati sdegnosamente da parte mi attiravano con la lusinga che dovessero ispirarmi ripugnanza. Così presi a leggere parecchi dialoghi di Platone tradotti dal Bonghi; e, invece, ne rimasi ammirato e mi vergognai di avere appena tagliato quei volumi quando mi erano stati mandati dal libraio. Inoltre, mi parve segno di maturit

Siano sinceramente e schiettamente giovani i giovani! È consiglio disinteressato di un vecchio. Dialoghi di esteta. Milano, tipografia Treves, 1899.

Si animava troppo parlando, passava rapidamente dalla dolcezza alla collera, voleva convincerla con delle carezze e riusciva sdegnoso, non giungeva mai ad ispirarle fiducia, e passavano una parte della notte a far delle scene o delle querele; alla mattina erano pallidi e sfiniti, e Silvio che voleva mostrarsi indifferente, pareva dispettoso, e appariva più imbarazzato di prima nei suoi dialoghi colla cugina.

Passò le giornate in compagnia di adolescenti criminali, nella penombra piena di brividi delle prigioni: ebbe con loro i dialoghi lapidarii che il cuore non scorda più, udì da loro le verit

Gli antichi per sfogar le loro brame non lasciavano neppur caste le glandole mammarie. Nei suoi dialoghi Luisa Singea, fa raccontare ad Ottavia una scena di questo genere: «Con l’una e l’altra conca di Venere

Nella casa c’era quell’animazione silenziosa di cui i familiari circondano il letto di un infermo. I domestici camminavano in punta piedi, portando qualche cosa fra le mani. Avvenivano dialoghi a bassa voce, nel corridoio. Un signore calvo, tutto vestito di nero, attraversò la sala, s’inchinò a Donna Laura, ed uscì. Donna Laura chiese a un domestico, con la voce omai ferma:

Quanto rigoglio di vita in quelle creature goldoniane, non ostante tutte le scorrezioni di lingua dei loro dialoghi!

Dopo questi Dialoghi d'esteta, che hanno nel loro sciolto ritmo dolcezze e sfumature veramente notevoli, è da augurarsi che il pensiero del poeta divenga più limpido, più tranquillo, più trasparente, e che il sentimento prenda la mano su di esso, perchè, ritmo rimato o sciolto, la sua parola trovi più larga eco nei cuori: e non intendo dire: nel volgo dei cuori.