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Aggiornato: 2 giugno 2025


"Al porto vuol andare, caballero?" "Al porto." "Ave Maria purisima, al porto a quest'ora?" E si voltò verso un crocchio di donne che stavan accanto alla porta dicendo in dialetto valenzano: "Donne, rispondetegli voi per me: questo signore mi domanda per dove si passa per andare al porto!" Le donne risposero ad una voce: "Dio lo guardi!" "Ma da che?" "Non si fidi!" "Ma per che ragione?"

Mi recitarono dei versi in lingua catalana. E dico lingua, perchè ha una storia e una letteratura propria e non fu relegata allo stato di dialetto che dal predominio politico assunto dalla Castiglia che impose l'idioma suo come idioma generale dello Stato.

Egli cantava tutto il giorno. Al reggimento aveva imparato certe canzoni napoletane dalle cadenze disinvolte, le quali passavano una dopo l’altra per quella gola avvezza alle raspanti parole del dialetto tedesco, senza perdere nulla della loro vispa snodatura.

Brofferio è inoltre poeta. Egli ha scritto delle canzoni in dialetto piemontese, delle canzoni di cui ogni strofa è un busto cui ha messo in musica e canta egli stesso e declama con un'espressione deliziosa. Egli è stato per lungo tempo il giornalista più giocoso e giocondo, più sarcastico e più vigoroso della stampa italiana. Ma sventuratamente egli è restato polemista e poeta anche in politica. Ei sente troppo. Egli subisce l'influenza delle impressioni vive e subite, ciò che toglie ai suoi apprezzamenti, ai suoi giudizii, l'autorit

La poesia dialettale implica naturalmente l'idea della forma popolare. Il Porta e il Belli, due grandissimi poeti, lo hanno istintivamente capito e messo in atto. Il Meli, no. E quando dico forma, non intendo solamente la parola del dialetto, ma il modo di sentire e di concepire il soggetto.

Ed Eselkopf mutò senza esitare le forme: perché, secondo lui, Saffo, artista liberissima e capricciosissima, in un tempo in cui non esistevano regole grammatiche, avrebbe dovuto scrivere in dialetto eolico obbligato.

Fu poeta anch'egli, e compose, secondo l'opinione comune, un libro di cantici sacri in dialetto galiego e due altri libri in versi castigliani: l'uno intitolato dei Lamenti, l'altro il Tesoro. Se le monete fatte battere dal re Alfonso erano di bassa lega come i suoi versi, bisogna dire che egli fosse un gran ladro.

E quella voce articolava delle parole in un dialetto a me solo conosciuto in quel dialetto meneghino, che mi suona ruvido e barbaresco quando io l'odo nelle vie di Milano, ma mi commuove come accento fraterno, se mi vien fatto d'udirlo a trecento o quattrocento miglia lontano dal Duomo.

Ella infatti, cresceva bella e sana sotto quel cielo così limpido, tra quella vegetazione così rigogliosa. Metteva visibile impegno nel rendere vere le parole del padre, apprendendo a parlare il dialetto e sforzandosi di pronunciarlo col minor accento straniero possibile. La sua intimit

Il Piemontese cominciò a bestemmiare nel suo dialetto; Cardello credeva così, non intendendo la sequela di countag! che gli scappavano di bocca, mentre egli rovistava tra il terriccio raccattando i pezzi, e tentando d'indovinare come avrebbero dovuto essere incollati. Il peso della lastra aveva spezzato i più fragili e i più belli: tre, di semplice e rozza terracotta, erano rimasti intatti.

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