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La stampa democratica dichiarò violentemente che quella Convenzione era stata violata dalla Francia e che, quindi, anche l'Italia era in diritto di non più rispettarla. Il Governo, che ormai meditava appoggiandosi alla Convenzione di settembre di rinunziare a Roma e riconoscere la sovranit

Il quale è d'oltrepassare gli scopi primieri e buoni, di pigliarne altri via via ulteriori e cattivi: dopo la libertá, l'uguaglianza, que' socialismi e comunismi, che sono barbare idee in barbare parole; dopo il principato costituzionale rappresentativo, la repubblica, e non giá niuna sapientemente equilibrata, ma la democratica e sociale; dopo, ed anzi prima dell'indipendenza, l'unitá.

Il risultato, certamente, è inatteso e spiacevole pei sostenitori dell'esercito permanente. La parte democratica e socialista non può che rallegrarsene. NOTE: Della Basilicata me ne parlò più volte con parole di fuoco e con intendimenti onestissimi l'amico carissimo Giustino Fortunato. I suoi giudizi sono insospettabili per la lealt

Il duca di Saint-Cassan presentò il principe alle Tuileries, ed a quella parte della aristocrazia francese che aveva accettato la monarchia democratica. Per il suo nome però, per il suo titolo, per i precedenti di suo padre, egli fu ricercato altresì e carezzato nei saloni dell'aristocrazia ribelle del Faubourg Saint-Germain.

L'Estrema sinistra, attraverso alla quale il gruppo crescente dei socialisti e il repubblicano intervengono, con una politica positiva e fattiva, nel giuoco delle forze parlamentari, fronteggiano i moderati ed impongono ai governi una politica democratica, è essenzialmente opera radicale. E ai radicali l'on.

¹ Un saggio suggestivo di questa concezione nuova del radicalismo sociale si ha nello scritto di MASSIMO FOVEL: Intorno a una democrazia radico-sociale. Rivista d'Italia, ottobre 1912. Politica dei consumi e finanza democratica

Tento sorridere, ma nol posso. L'anima mi s'abbevera di tristezza, pensando al povero Popolo d'Italia, buono ma ineducato d'onde mai avrebbe esso potuto desumere educazione? e, come tutti i Popoli ineducati, facile ai traviamenti, ai subiti sconforti, al dubbio su tutti e su tutto. Come insegniamo noi a questo Popolo del quale usiamo, a modo d'arme democratica, il nome, lasciandolo senza voto, senz'armi, senza ajuti economici la sua vita futura, la vita italiana, la vita della fede, dell'amore, dell'entusiasmo, del culto morale ai principî, al Giusto, al Vero, alla Libert

La origine democratica del Papato, e la sapienza concessero facolt

Avea governato per mezzo di sua parte giá democratica, poi meno aristocratica, poi aristocratica sola; aveva usurpati, o nemmen ritenuti carichi; anzi li avea dati e mantenuti a Neri Capponi, a Luca Pitti, a tutti i grandi minori di lui; avea portato il segno della vera e rara grandezza, non aveva avute invidie.

E appena essa appariva, tutte le fronti si chinavano reverenti. Poi, la nuova concezione era democratica. Essa schiudeva a due battenti le porte, sinora aristocratiche, degli studî umanistici, alla bordaglia intellettuale.