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Ai genitori dell'amato sposo Abbellì reverente i vecchi giorni, Però che ognor fu suo pensier pietoso Che da nostr'opre gloria al Signor torni, E da noi con amor religïoso La voce del vicin di rose s'orni, E dal Ciel maggiormente al dolce sesso Recar sollievo altrui venga commesso.

La bella creatura balbettò ancora poche parole, il cui suono si spense nel sangue che le gorgogliò sulle labbra, e la testa ricadde inerte tra le braccia dell'amato. le lagrime ardenti di lui valsero a trattenere quella vita che fuggiva; le sue grida disperate si perdettero nel gran silenzio della notte.

Aperti gli occhi, li fissò immobili in volto a Marco che vedendola riaversi le sorrise benignamente; le fitte tenebre della notte non permisero alla giovinetta di conoscere quel volto, ma un raggio di luce ne illuminò il sorriso che avvezza a vagheggiarlo sovente sulle labbra dell'amato genitore, tratta in un dolce inganno, chinando mesta il capo mormorò: Padre mio, che brutto sogno! e rinchiuse spaventata gli occhi.

Non del tuo trono, io sol di te fui presa, ahi lassa! e il sono: a me lusinga dolce era l'amor, non del signor del mondo, ma dell'amato mio Neron: se in parte a me ti togli; se in tuo cor sovrana, sola non regno, al tutto io cedo, al tutto io n'esco. Ahi lassa! dal mio cor potessi appien cosí strappar la immagin tua, come da te svellermi spero!...

Egli non aveva più i genitori, perchè morti, le dilette sorelle, perchè da pochi giorni maritate entrambe e ben lontano, non senza aver versato calde lagrime per l'abbandono dell'amato fratello. Verrai presto a trovarci a Catania, caro Alfredo, e vi ti fermerai con noi molto tempo, dissero, piangendo nel partire, Maddalena ed Elisa.

Angelo Bassini, s'avventava con un pugno de' suoi, contro Villa Corsini e ne tornava pesto e insanguinato. Dalla Longa, milanese, raccolto sulle spalle il caporale Fiorani mortogli al fianco mentre ritraevasi col caro peso, una palla lo trapassò e cadde in un fascio col suo carico. Emilio Dandolo, errava per tutto il campo in cerca delle spoglie dell'amato fratello e fu ferito mortalmente.

In prima si fece un profondo silenzio, poi cominciò un bisbiglio che a grado a grado finì in un frastuono altissimo. Allora il caposquadra disse queste parole all'uficiale: «Non vi maravigliate, messere, ma questa brava gente sperava quest'oggi, com'era ben ragionevole, di assistere all'incoronazione dell'amato lor generale.» «E vi assisteranno quando sar

Non si conosce la felicitá se non si prova prima la miseria. Io dunque col fargli provar queste pene cosí pungenti e acerbe, gli fo saper i gusti piú suavi e piú dolci. Vi porgo ancora un altro aiuto. Essendo la scortesia dell'amato troppo superba e villana e ch'io non basto ad addolcirla, adopro questo compagno che vien sempre meco.

E per quanto riflette a' suoi fidanzati nipotini, dessi hanno dovuto rinviare la cerimonia nuziale tanto agognata, a tre giorni dopo causa il lutto. Il sabbato andarono al funerale dell'amato zio, ed alla sera del martedì salivano in treno per il viaggio di nozze, ricordando tuttavia le di lui buone qualit