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Aggiornato: 13 maggio 2025
Se il principe fosse stato marito della defunta; se, stanco di lei, avesse voluto sposare la nihilista e se la nihilista avesse voluto sposar lui, il dramma poteva ragionevolmente ricostruirsi così: finto d'essere ravveduto, il marito tornava presso la moglie, persuadeva gli altri e lei stessa della propria conversione in modo da stornare ogni sospetto; poi, solo o con la complicit
Dalle altre carte della defunta nessuna luce veniva: le più importanti erano un fascio di lettere di quella suor Anna Brighton a cui ella aveva scritto la mattina stessa della catastrofe.
Entrambi, da principio, avevano risposto al singolare, quando naturalmente avrebbero dovuto dire: «Accorremmo.» Il Ferpierre dava un certo peso a questo fatto, parendogli di poterne dedurre che i due non erano insieme come asserivano. Ma chi era presso la contessa? Chi mentiva? Su chi rivolgere i sospetti? Rammentate quando la defunta comprò quell'arma? La vinse a una lotteria tempo addietro.
Comincia dunque; e di' ove s'appunta l'anima tua, e fa' ragion che sia la vista in te smarrita e non defunta: perche' la donna che per questa dia region ti conduce, ha ne lo sguardo la virtu` ch'ebbe la man d'Anania>>. Io dissi: <<Al suo piacere e tosto e tardo vegna remedio a li occhi, che fuor porte quand'ella entro` col foco ond'io sempr'ardo.
Se sapeva della disunione, la sua gelosia non sarebbe stata però molto ragionevole... soggiunse il Ferpierre, il quale si proponeva da sè stesso le obbiezioni e, nello sforzo di veder chiaro in quel mistero, annunziava tutti i pensieri che gli si venivano affacciando. Seppe che erano in discordia? Non posso dire. S'accorse che ultimamente il principe era divenuto migliore per la defunta?
Il marchese partì dal castello di Blangy, nè vi tornò più. Procurò di spegnere i rimorsi nel tumulto della guerra e nelle dissipazioni della capitale; ma i suoi sforzi furono vani. Gli pareva d'esser sempre circondato da una nube impenetrabile; i suoi più intimi amici non valsero a consolarlo, e infine morì fra tormenti quasi eguali a quelli della Laurentini. Il medico che aveva osservato lo stato della marchesa dopo la sua morte, era stato indotto a tacere a furia di regali. I sospetti di qualche domestico si limitarono ad una voce vaga. Se questa voce giungesse al padre della marchesa, o se la mancanza di prove lo impedisse di accusarlo, è egualmente incerto. È indubitato però che la di lei perdita rincrebbe a tutta la famiglia, e specialmente a Sant'Aubert suo fratello, tal essendo il grado di parentela esistente tra la marchesa ed il padre di Emilia: egli sospettò il genere della sua morte, e scrisse immediatamente al marchese, da cui ricevè parecchie lettere, le quali, insieme a quelle della marchesa, che confidava al fratello il motivo della sua sventura, componevano le carte che Sant'Aubert aveva ordinato di bruciare. L'interesse, il riposo di Emilia aveangli fatto desiderare ch'ella ignorasse questa tragica istoria. L'afflizione cagionatagli dalla morte prematura d'una sorella da lui tanto amata, avevagli impedito di pronunziarne mai il nome, se non alla defunta consorte. Temendo specialmente la viva sensibilit
Levati gli occhi su lui, interrogò dopo un poco a sua volta: Eravate molto intimo della defunta? Il giovane taceva. I suoi occhi si gonfiarono lentamente di lacrime. Non dovrei, no, dire questa cosa... mormorò con voce rotta. A nessuno io direi un secreto non mio... non tutto mio... E mi pare, guardate, che Ella se ne dolga, che mi vieti di aggiungere altro. Voi l'amaste? Sì!
Il vecchio maestro, essa rispose, si trovava in condizioni diverse; la defunta sua moglie era sorella di Tobia l'organista, i legami di famiglia facilitavano le loro relazioni; ma non so se ciò che conveniva a due vecchi cognati di Valtellina possa offrire gli stessi vantaggi ad un giovane milanese avvezzo ad altro sistema.
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