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Aggiornato: 24 giugno 2025
I bagordi carnevaleschi, colla ciurmaglia che li accompagna, ci passavano danzando davanti gli sguardi, come i ballerini sulla scena davanti il Re e la Regina.
Luigi XIV, come suo padre Luigi XIII, si può dire, che aveva completata la sua educazione danzando simili balletti, ed è facile comprendere che tal genere di ricreazione non era punto fatta per favorire la purezza del cuore nel giovane re. Nondimeno Luigi XIII aveva in parte smentito il vaticinio che si pronosticava dalla natura dei suoi primi divertimenti, e soprattutto dalla immoralit
Pensa, lettor, s'io mi maravigliava, quando vedea la cosa in se' star queta, e ne l'idolo suo si trasmutava. Mentre che piena di stupore e lieta l'anima mia gustava di quel cibo che, saziando di se', di se' asseta, se' dimostrando di piu` alto tribo ne li atti, l'altre tre si fero avanti, danzando al loro angelico caribo.
E come cerchi in tempra d’orïuoli si giran sì, che ’l primo a chi pon mente quïeto pare, e l’ultimo che voli; così quelle carole, differente- mente danzando, de la sua ricchezza mi facieno stimar, veloci e lente. Di quella ch’io notai di più carezza vid’ ïo uscire un foco sì felice, che nullo vi lasciò di più chiarezza;
Pensa, lettor, s'io mi maravigliava, quando vedea la cosa in se' star queta, e ne l'idolo suo si trasmutava. Mentre che piena di stupore e lieta l'anima mia gustava di quel cibo che, saziando di se', di se' asseta, se' dimostrando di piu` alto tribo ne li atti, l'altre tre si fero avanti, danzando al loro angelico caribo.
Pensa, lettor, s’io mi maravigliava, quando vedea la cosa in sé star queta, e ne l’idolo suo si trasmutava. Mentre che piena di stupore e lieta l’anima mia gustava di quel cibo che, saziando di sé, di sé asseta, sé dimostrando di più alto tribo ne li atti, l’altre tre si fero avanti, danzando al loro angelico caribo.
Quando fu fuori di quel passo, trovò che la folla era divenuta così fitta, da non potersi muovere, uno che avesse fretta, a suo agio. Il ballo campestre ferveva sotto la sferza del sole, e le foresi danzando coi loro dami gighe e gavotte, si struggevano in sudore. Ma al caldo ci badavano punto.
In quei viali, a riva del mare di Mergellina, si riunivano i giovanotti, lazzaroni, operai, artigiani, contadini dei dintorni di Napoli, con le ragazze degli stessi ceti. Quindi, tutta quella gioventù se ne andava in gazzarra, cantando e danzando la tarantella, dal lato della grotta di Posilipo. La grotta è un lungo tunnel del tempo dei Romani che fora la collina di Posilipo.
La sua armatura di rame è ornata di lunghe frange con pendagli d'oro!... Si ode il suo rumore a venti chilometri di distanza. Ha dei suonatori speciali che vi scatenano sopra mani e piedi freneticamente, agitandosi e danzando. Quattro, cinque, e spesso otto suonatori! A quando a quando, con grandi colpi di reni, essi cacciano contro la pelle sonora le loro teste impazzite dalla gioia.
Quando l'Oceano fatto specchio riflette ogni oggetto esistente con magica somiglianza, come è bello veduto dalla tua tolda! E come è bello quando increspato dalla brezza, dolcemente tu gonfi l'eburnee tue ali quasi danzando, scherzando e sogghignando dinanzi all'umile sdegnosetta forza dell'Espero . Piccola brezza.
Parola Del Giorno
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